Avvistate e fotografate alcune cicogne nella zona del Fiume Nicà
CARIATI - Tutti la conoscono, anche se pochi, per la verità, hanno avuto l’opportunità di osservarla in natura.
Stiamo parlando della cicogna bianca, il volatile che nella tradizione popolare “porta i bambini” alle mamme.
La cicogna, volatile beneaugurante, è difatti rappresentata col becco che mantiene un fagotto con dentro un neonato.
Un mito delle popolazioni centro-europee basato su un piccolo equivoco.
Infatti, una volta, quando nasceva un bambino, in casa si accendeva il camino per più ore durante la giornata per scaldare l'ambiente.
Se questo accadeva in primavera, le cicogne, al ritorno dall'Africa, cercando il luogo più adatto per nidificare, si stabilivano sul comignolo più caldo e quindi in quello della casa del nascituro.
Dalla leggenda alla cronaca: un gruppo di cicogne bianche (la “Ciconia Ciconia”) è stato avvistato, e fotografato, alla foce del fiume Nicà, lo storico corso d’acqua che segna il limite nord fra le provincie di Cosenza e Crotone ed i Comuni di Cariati e Crucoli.
In quella oasi naturalistica, abbandonata (forse per fortuna) dagli uomini e dalle istituzioni, nidifica anche l’airone, ma della cicogna, specie protetta dalla normativa italiana, finora si era solo sentito parlare.
Ed ora eccola, in tutto il suo splendore, in un ambiente da cartolina che pochi conoscono e che, purtroppo, sta scomparendo per l’eccessiva presenza di attività umane, non sempre lecite.
Probabilmente per una “tappa” del lungo viaggio verso l’Africa, ove la cicogna è solita svernare, lo stormo preferisce “riposare” nel luogo paludoso del Nicò, ma c’è chi giura che quaggiù abbia anche nidificato.
D’altra parte gli studi e le osservazioni condotti dalla sezione Lipu (Lega italiana protezione uccelli) di Rende, certificano l’intera piana di Sibari come habitat naturale della cicogna, animale a rischio di estinzione.
Ora, sarebbe necessaria una ricognizione accurata, e condotta con metodi scientifici, sulla foce del Nicà ed è auspicabile un intervento “istituzionale” se davvero si vuole bene ad un territorio martoriato ma capace, ancora, di dare segni di straordinaria interesse ambientale.