Servizi comunali – stagione 2011 festival della “Monnezza”, stagione 2012 la ballata dell’acqua – Il sindaco: “acqua in bocca …… ci penso io”
Nonostante l’estate volge al termine e, in attesa della perturbazione “Leonardino”, continua il disservizio idrico in molte zone del paese
CARIATI – Archiviata la stagione estiva che per taluni è stata un successo e per altri un flop clamoroso, ritorniamo mestamente ai problemi “minimi” che da anni assillano i cittadini.
E partiamo dall’acqua, da “sorella acqua”.
Continuiamo a ricevere lamentele sul servizio idrico che è letteralmente al collasso specie nel centro storico e in alcune zone periferiche della marina.
La questione è antica ed è esplosa nei mesi di luglio ed agosto, quando centinaia di abitazioni rimasero all’asciutto.
Nel periodo festaiolo delle vacanze si disse che erano sorti problemi alla rete ed alle pompe di sollevamento dei pozzi del Petraro e di Filiciusa.
In realtà, le cose non stanno così.
Nessun problema di ordine tecnico, ma solo “guai” amministrativi.
E già, perché il Comune è debitore nei confronti di Sorical (la società che gestisce gli acquedotti calabresi) di oltre un milione di Euro, tanto che, nel febbraio scorso, venne ridotta la portata di immissione in rete del 40%.
Non ce ne siamo mai accorti semplicemente perché tale riduzione , atteso il numero dei residenti abituali, non inficiava minimamente l’approvvigionamento.
Quando la popolazione è cresciuta a dismisura con l’arrivo dei bagnati, ecco i classici nodi venire al pettine: l’acqua manca, soprattutto, per i servizi più comuni e farsi una doccia è impresa ardua.
Allora che ti fa il Comune?
S’inventa, ma guarda che coincidenza, una rottura che non esiste, giusto per calmare gli animi giustamente esagitati di cittadini e turisti.
Per non “perdere la faccia”, insomma, ricorrere alle bugie è sempre produttivo ed, anzi, si è resa l’immagine di un esercito di tecnici ed amministratori che lavoravano giorno e notte pur di risolvere il dramma.
Che si è parzialmente risolto da sé con il controesodo dei vacanzieri i quali, magari, hanno anticipato di qualche giorno il rientro pur di risentire sulla pelle il getto di una sona e corroborante doccia.
Fatti quattro conti, la situazione dell’acqua rientra, a buon diritto, nella voraginosa pletora dei debiti che stanno stritolando l’economia cariatese, ma, come al solito, sindaco ed assessori preferiscono essere muti come pesci.
D’altronde, come si dice: “acqua in bocca”.