Riceviamo e pubblichiamo - La discarica di Scala Coeli sarebbe l'ennesimo insulto al territorio. Pugliano renda conto ai cittadini, non agli speculatori
La nota è stata redatta dalla "Rete per la difesa del territorio “Franco Nisticò”
Riceviamo e pubblichiamo
L'atteggiamento tenuto dall'Assessore Regionale all'Ambiente, Pugliano, nei confronti della discarica di Scala Coeli e del nostro territorio lascia sgomenti.
Ricordiamo che l'ass. Pugliano è lo stesso che qualche mese fa implorò il Ministro Clini di farsi portavoce col premier Monti affinchè rinnovi per il quindicesimo anno il Commissariamento all'emergenza ambientale in Calabria, ovvero quell'istituto che attesta la sua incapacità nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Oggi Pugliano paventa la possibilità di apertura della discarica di Scala Coeli motivandola con l'obbligo della regione ad evitare le perdite dell'azienda proprietaria. Si tratta, senza mezzi termini, della riprova di come la regione, l'assessorato all'ambiente e l'ufficio del commissario non siano istituzioni al servizio dei cittadini, bensì strumenti nelle mani degli speculatori.
Ricordiamo che la discarica di Scala Coeli è una discarica privata costruita nel mancato rispetto di numerose norme e con numerosi abusi nei confronti dei diritti della collettività, delle istituzioni locali e della proprietà privata. Ricordiamo che la Discarica di Scala Coeli è una discarica di rifiuti speciali, quando la Calabria smaltisce già il 7% dei rifiuti speciali dell'intera nazione pur producendone circa l'1%.
Ricordiamo che la Discarica di Scala Coeli è situata nel mezzo della splendida valle del Nicà, un sito di importanza economica e storica per il nostro territorio, e che l'agricoltura ed il turismo, vere leve della nostra già fragile economia, ne verrebbero mortalmente colpite.
Detto questo, chiediamo all'ass. Pugliano: forse la collettività ed i cittadini partecipano ai profitti della società proprietaria di una qualsiasi discarica? Niente affatto, il contrario: attraverso i soldi della regione i cittadini pagano copiosamente i profitti di queste società. Non comprendiamo perchè, dunque, dovrebbe essere la collettività a preoccuparsi degli eventuali mancati introiti di una di queste società, anzi. Il mercato impone il rischio di investimento, ed il fatto che l'investimento in un disastro ambientale come la Discarica di Scala Coeli possa provocare delle turbolenze è fatto del tutto normale, se non auspicabile.
L'assessore Pugliano deve dar conto ai cittadini, e non alle aziende private che fanno affari approfittando del famigerato ciclo di rifiuti calabrese, di cui lo stesso Pugliano è responsabile da più di due anni.
Ci appelliamo ai Sindaci del comprensorio affinché si riprenda quella intensa attività di sensibilizzazione e difesa del territorio che, in sintonia con comitati, associazioni e singoli cittadini, ha prodotto importanti risultati ed ha valorizzato la partecipazione della cittadinanza su un tema importante come quello dei rifiuti.
Ci appelliamo in particolar modo al Sindaco di Scala Coeli affinché mantenga nel più breve tempo possibile gli impegni assunti dal tavolo permanente contro la discarica, accelerando quindi l'emissione di un'ordinanza che tuteli i cittadini ed il patrimonio pubblico.
Cittadini, comitati ed associazioni, in ogni caso, non permetteranno il compimento di un ennesimo scempio ambientale e di un ennesimo danno alle nostre comunità, continuando senza sosta nell'attività di sensibilizzazione, denuncia e lotta contro la macchina speculativa e divora-territorio del ciclo dei rifiuti calabrese.
Comitati aderenti alla Rete per la Difesa del Territorio "Franco Nisticò"
(Comitato Anti-Discarica – Scala Coeli ; Movimento Le Lampare – Cariati ; Comitato in difesa di Bucita e del territorio – Rossano )