Consiglio comunale, la farsa Sogefil, (a proposito dove sono finiti i soldi?) e la figuraccia dell’assessore Salvati – protesta l’opposizione – La Greco contesta il sindaco




CARIATI – Il consiglio comunale decide di non aderire alla Sua (Stazione unica appaltante) e rimanda alla prossima convocazione l’istituzione di una commissione d’indagine sulla vicenda della Sogefil (la società di riscossione dei tributi “licenziata” per presunte irregolarità).
È la summa di una seduta agitata richiesta dalle minoranza fin dal 5 giugno scorso e convocata solo dopo l’intervento del Prefetto di Cosenza che aveva invitato il presidente del consiglio, Cataldo Rizzo, a procedere senza indugi ed a convocare l’assise.
La consigliera Filomena Greco (“Fai vincere Cariati”) preliminarmente chiede i motivi della mancata inclusione di due punti all’ordine del giorno, richiesti dalle opposizioni il 3 luglio, afferenti alla delicata questione del bilancio.
Il presidente Rizzo comunica che non è stato possibile inserire quegli argomenti nella discussione giacché essi necessitano “di una più approfondita analisi da parte degli uffici competenti”.
Mancherebbero, insomma, i pareri e le verifiche che “sono di una certa complessità”.
Il sindaco Filippo Gìovanni Sero comunica di essere stato convocato ed ascoltato dalla Corte dei Conti la quale trasmetterà le proprie deliberazioni successivamente.
Mario Sero (“Cariati nel cuore”) spiega le motivazioni che inducono le minoranze ad aderire senza indugio alla citata Sua e Francesco Cosentino (“Cariati nel cuore” – Udc) chiarisce che si può partecipare alla Stazione unica appaltante per lavori di importi rilevanti o d’importanza strategica: “Abbiamo sotto gli occhi la farsa del Mercato Ittico. Forse, se la gara, l’appalto e l’affidamento fosse stato seguito dalla Sua non saremmo a questo punto e col rischio di perdere i finanziamenti regionali”.
E poi, la proposta “giunge proprio da un autorevole membro della maggioranza, l’assessore Sergio Salvati”.
Colpo di scena: il Salvati legge e fa mettere agli atti il suo intervento di merito.
Scrive, tra l’altro, l’assessore: “Ho ripetutamente chiesto di aprire un dibattito sul punto sia al mio partito (i socialisti, ndc) sia all’intera maggioranza per approfondire ogni aspetto della questione. Non nascondo la mia amarezza nel dover ammettere che ciò, ad oggi, non è avvenuto”.
Insomma, il Salvati caldeggia una convinta adesione alla Sua, ma la maggioranza è contraria, ed ecco che egli, “nonostante le mie valutazioni e la mia etica, che m’imporrebbero di votare a favore, annuncio il mio voto contrario ma solo per disciplina di gruppo”.
Il consigliere Tommaso Critelli (“Fai vincere Cariati”) ritiene che così “viene mortificata tutta la cittadinanza: siamo dinanzi ad un’anarchia assoluta, ad un sindaco che non decide; ad un’ingerenza della politica nella gestione burocratica; ad una commistione e confusione di ruoli che si erge come un muro di gomma fra i gruppi consiliari, impedendo ogni approccio collaborativo”.
Il sindaco, da un punto di vista personale, non è convinto della bontà della Sua: “Mi pare un organismo ancora non ben definito che è pura espressione politica. Questo non significa che in un futuro non possa ricredermi, ma attualmente c’è qualcosa che sfugge”.
L’omonimo del primo cittadino, Mario Sero, replica duramente, stigmatizzando la posizione del Salvati (“lancia il sasso e ritira la mano”) e definendo il sindaco “un incantatore di serpenti”.
Medesima opinione esprime Francesco Cosentino: “Il sindaco conosce l’arte dell’oratoria, ma non può pensare di risolvere i problemi con la retorica”.
Il vice sindaco Montesanto difende l’operato dell’esecutivo e lancia strali nei confronti di Tommaso Critelli il quale applaude ironicamente
Filomena Greco, invece, fa notare che tutti gli uffici comunali sull’argomento hanno espresso pareri tecnici favorevoli e per protesta si allontana dall’aula: “Ogni qualvolta parla il sindaco – spiega – abbandono il mio posto. Non è possibile che una maggioranza “coesa”, come dice lui, si affidi e penda solo dalle labbra del sindaco. Pensavo che i cittadini avessero eletto gente capace di pensare con la propria testa e di esprimere le proprie opinioni liberamente. Non è avvenuto in passato; non è avvenuto stasera e non avverrà mai”.
Alla fine, la proposta di adesione è naturalmente bocciata.
Sull’oscura e complicata traversia della Sogefil, che non avrebbe riversato nelle casse del Comune le entrate derivanti dalla riscossione dei tributi, la discussione e l’istituzione di una commissione d’indagine (proposta dal consigliere Cosentino) è rimandata alla prossima, imminente seduta.

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