Adottiamo le tartarighine - Il professor Antonio Minghozzi del dipartimento di Ecologia dell’Unical, ha disposto che le uova schiuderanno nell’attuale sito
Le uova deposte dalla tartaruga, a 13 metri dalla battigia, sono circa un centinaio e dovrebbero schiudersi nei primi giorni di agosto
CARIATI – All’alba di oggi il professor Antonio Minghozzi del dipartimento di Ecologia dell’Unical, responsabile del progetto “Tarta – care Calabria” , assieme ai suoi assistenti Elena Madeo, Stefania Giglio e Salvatore Urso
ha monitorato il luogo ove una tartaruga marina della specie “Caretta caretta” ha deposto le proprie uova una decina di giorni fa.
Il nido è sulla spiaggia del lungomare, assai frequentato, in questo periodo, da migliaia di turisti, per cui è necessario un controllo costante giacché la specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle acque territoriali italiane: infatti la “Caretta caretta” è classificata nella “Red list” dell'IUNC (International union for conservation of nature, l’unione internazionale per la conservazione della natura) tra gli animali ad altissimo rischio di estinzione.
Le uova deposte dalla tartaruga, a 13 metri dalla battigia, sono circa un centinaio e dovrebbero schiudersi nei primi giorni di agosto. Le piccole tartarughe tentano così di raggiungere il mare, ma solo una piccola parte dei neonati riesce nell'impresa, e di quelli che ce la fanno sono pochi quelli che riescono a sopravvivere sino all'età adulta.
Minghozzi, a seguito di un’accurata analisi, da disposto un’opportuna recinzione dell’area cui ha provveduto l’ufficio tecnico comunale, raccomandando la massima cura e rispetto della nidiata.
Il tratto di spiaggia sarà quotidianamente controllato da esperti dell’Unical sino alla schiusa, ma è doveroso sensibilizzare cittadini e turisti ad usare la massima cura per il sito.
Insomma, Cariati “deve” adottare le tartarughine che qui nasceranno e ciascuno ha il dovere di vigilare affinché il periodo d’incubazione proceda senza problemi.