Ambiente precario da rivedere in fretta. Le immagini parlano da sole mentre l’estate si avvicina




CARIATI – Ambiente sempre più deturpato dall’ignavia pubblica e privata: una condizione al limite che certamente non fa onore alla nostre straordinarie bellezze naturali.
Il greto del torrente Tufarello (foto 1) è una voragine pericolosissima che porta in mare gli “scarti” della società cosiddetta civile; le spiagge (foto 2) della zona sud (da Tramonti a Santa Maria), probabilmente la meta più ambita da migliaia di vacanzieri, sono un disastro: se si eccettuano i tratti in cui sorgono strutture ricettive (ciascun gestore pulisce da se l’arenile) arrivare al mare è un’impresa che richiede una buona dose d’incoscienza.
E proprio nei pressi dell’azzurro Jonio (foto 3) ecco spuntare una discarica: c’è di tutto, da elettrodomestici a pneumatici.
Anche sulla sponda cariatese del fiume Nicà le cose non vanno meglio perché qualcuno a pensato bene di destinarla a pattumiera di amianto (foto 4).
Non sarebbe il caso di prendersi cura (per davvero) di un territorio splendido ma mortificato dalla volgarità di pochi?

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