Tartaruga – La gente fischia e urla epiteti irriferibili nei confronti dei “politici” perché impediscono ai tecnici del Dipartimento di Ecologia dell’Unical di prendersi cura della “covata”
Gli amministratori, incapaci di guidare il Comune, (hanno fallito sui conti pubblici, sull’ospedale, sulla discarica, sui progetti politici, ecc, ecc,) ora si scoprono esperti di zoologia marina
CARIATI – Ieri sera, fino a tardi, abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso.
Protagonista assente; la tartaruga che ha depositato le uova dinanzi al Lido “Il Ritrovo”, in una zona centrale del frequentato Lungomare.
Intorno alle 22,00, quattro tecnici del Dipartimento di Ecologia dell’Unical (collaboratori del progetto “Tarta - Care”, coordinato dal docente Antonio Mingozzi, uno dei massimi esperti mondiali di zoologia marina) si accingono a circoscrivere l’area della covata.
Sono ragazzi laureati e, sebbene giovani, con una lunga esperienza in tema di etologia riguardante la “Caretta, caretta”.
Sulla spiaggia ci sono decine di persone, curiosi ma, in massima parte, preoccupati per la sorta dei nascituri, una specie a forte rischio di estinzione.
Ma sul posto, oltre al solerte comandante della locale Guardia Costierea, Antonio Paparo, arriva il sindaco, un assessore civico, un alto funzionario del Comune ed il comandante della Polizia municipale.
Chi sta scavando, a parer loro, non sarebbe stato autorizzato dalle istituzioni.
E scoppia il finimondo, con gli esperti che perorano la causa scientifica ed i rappresentanti della municipalità cariatese i quali, dopo una serie di approcci poco ortodossi, finiscono per aver ragione: nella sabbia non si scava senza autorizzazione. Non possono farlo nemmeno gli zoologi.
La gente urla epiteti irriferibili nei confronti dei “politici” che contano, mentre gli zoologi, stanchi dalla fatica e dai troppi argomenti “sterili”, e spesso offensivi, inviati al loro indirizzo, dopo una strenua difesa sono accolti presso la caserma della Guardia Costiera ove il comandante invita anche il sindaco e l’assessore.
La querelle si risolve intorno all’una del mattino e giaà fioccano le prime osservazioni, per lo più critiche nei confronti degli amministratori.
Intanto, gli specialisti spiegano che il luogo della deposizione delle uova, in pieno centro abitato ed a una decina di metri dalla battigia, non è adatto alla normale incubazione che potrebbe essere sicuramente disturbata dalle luci e dall’eccessivo rumore, normalissimo, prodotto in quella zona dalla presenza di centinaia di bagnanti.
Poi, quel tratto di spiaggia scelto da mamma . tartaruga per la nidiata. È pericoloso a causa della estrema vicinanza alla battigia.
Insomma, basta una leggera mareggiata per far scomparire tutto-
Ergo, la soluzione, grave e assai sofferta, è quella di spostare le uova altrove.
Ma il primo cittadino non ci sta: qut’evento rappresenta una manna dal cielo per una città che soffre di gravi problemi d’arredo e decoro urbano.
Insomma, è la teoria della distrazione che prende piede: distogliere l’attenzione di tutti, convogliandola su un evento eccezionale e magnifico, paga. Eccome se paga.
Ma a loro, alle tartarughine che stanno per nascere, chi pensa?
Basta la solidarietà della gente che fischia ed inveisce contro gli amministratori?
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