GIALLO SOGEFIL – Perché la maggioranza glissa l’argomento? Quali sono le verità nascoste? Perché il Comune non si rivolge alla Magistratura? MISTERO
Si infittisce il giallo di che fine hanno fatto i soldi dei cittadini me ntre, il Comune, evita il confronto in Consiglio Comunale. L’opposizione chiede la convocazione di una nuova assise comunale su Sogefil e SUA
Cariati - I Consiglieri Comunali Filomena Greco, Tommaso Critelli, Mario Sero e Francesco Cosentino, tornano a chiedere la convocazione del Consiglio Comunale ponendo all’ordine del giorno i punti non discussi e rinviati sine die dalla maggioranza consiliare nell’ultima seduta.
Si tratta della questione della Sogefil e della SUA-Stazione Unica Appaltante.
Il primo punto è una nota dolente dell’Amministrazione comunale che mette in serio imbarazzo il Sindaco e gli amministratori che preferirebbero non parlarne, mentre, al contrario, ci sono tante cose da chiarire. Si dovrebbe spiegare per esempio se il Comune ha incassato tutti i soldi di sua competenza versati dai contribuenti cariatesi, oppure se ci sono ancora pendenze da definire. In questa ipotesi si dovrebbe dire che cosa intende fare l’Amministrazione comunale per recuperare i propri soldi, visto che l’incarico conferito dal Comune a due legali di Cosenza si limitava solo ad una consulenza e non anche ad attivare alcuna forma di azione giudiziaria. Con una recente comunicazione del 25 maggio u.s. i legali nominati dal Comune hanno fatto sapere che :
“il mandato conferito in ordine alla rescissione del contratto con la società SO.GE.FI.L. , è da ritenersi concluso stante la intervenuta inoppugnabilità degli atti adottati”.
Noi siamo un po’ duri di comprendonio e per la verità non riusciamo a capire il tenore dell’affermazione riportata in grassetto che rispetta testualmente quanto contenuto nella missiva dei legali. Qualcuno perciò dovrebbe spiegarcene il significato e, con parole povere, dirci se i soldi del Comune sono stati tutti recuperati oppure no. In questo secondo caso, dovrebbero dirci se si intendono attivare le opportune azioni giudiziarie per il perseguimento di eventuali reati penali e il recupero delle somme di spettanza del Comune.
Insomma il problema è ancora tutto in alto mare. Il prossimo consiglio comunale dovrebbe fare un po’ di chiarezza, sempre se l’argomento, con marchingegni vari a cui i nostri amministratori ci hanno ormai abituati, non sarà ancora differito ad altra data.
Ricordiamo che in seno alla maggioranza sono presenti due amministratori congiunti dei titolari della So.Ge.Fi.L., che, in barba ad ogni trasparenza e buona norma, hanno sempre presenziato in Consiglio quando si trattava della stessa società, partecipando anche al voto per il rinvio sine die della discussione del punto. Buona norma avrebbe imposto almeno il loro allontanamento dall’aula.
L’altro punto richiesto dai Consiglieri di opposizione riguarda l’adesione del nostro Comune alla S.U.A. – Stazione unica appaltante.
Anche questo argomento è di grande attualità, specie se si considera “la quadriglia” dell’appalto dei lavori del mercato ittico nel porto di Cariati.
Per l’argomento rinviamo i lettori-navigatori al nostro servizio pubblicato in data 24 maggio 2012 con un ulteriore aggiornamento.
Al settimo atto della farsa se ne aggiunge ancora un altro, l’ottavo : il Comune, con determina del 30 maggio 2012 n. 202, revoca l’affidamento definitivo alla ditta Torchia e riaffida i lavori alla ditta Bruno.
Anche alla luce di questa vicenda, l’amministrazione comunale dovrebbe considerare la necessità di aderire alla Stazione Unica appaltante della Regione Calabria, evitando così per il futuro di incorrere in situazioni spiacevoli per il nostro Comune. Del resto non è un mistero che il mancato dimissionario, attuale assessore Sergio Salvati, è stato colui il quale in pubbliche assemblee e in altre sede appropriate, ha sempre sostenuto e manifestato la propria volontà di aderire della stazione unica appaltante. Ma visti i reiterati rinvii del punto, dobbiamo ritenere che, il nostro assessore, non solo ha cambiato idea sulle sue dimissioni promesse, pubblicizzate e mai date, ma ha cambiato idea a tal punto da allinearsi alle esigenze della maggioranza, forse, per non incappare in qualche spiacevole richiamo” dall’alto ed anche preoccupato di mantenere in piedi equilibri di potere, piuttosto che perseguire con trasparenza gli interessi del Comune e della collettività.