ESCLUSIVO - Corsi e ricorsi storici - Era l’anno 2004 quando un veggente prevedeva l’attuale catastrofe amministrativa di Cariati. Che figura di M…A
Il ruolo odierno del Ponteonline non è diverso da quello di ieri
cARIATI - Quasi al termine di una stagione turistica come quella appena conclusa non ci si può limitare a disquisire sui risultati: è un dato dì fatto incontrovertibile che questi siano fallimentari! Sotto questo aspetto, è inutile piangere sul latte versato. Piuttosto, la questione nuova ed ineludibile - sulla quale è urgente interrogarsi e riflettere -, è l'abissale arretramento registrato nella fornitura dei più elementari servizi pubblici, ancor prima nella canonica programmazione e organizzazione dell'accoglienza e dell'intrattenimento ludico e culturale, se non altro per dovere di ospitalità verso chi sceglie di trascorrere le ferie a Cariati. Difatti, cittadini e villeggianti hanno dovuto rinunciare ad ogni velleità di festeggiamenti o di manifestazioni culturali, per andare a cercarsi una spiaggia pulita o dell'acqua che non fosse inquinata. Già in piena stagione turistica - per la prima volta in Ire anni - siamo stati costretti a rompere il silenzio che ci eravamo imposti nel timore di porre ancor più in risalto disservizi e mancanze che, per la verità, erano già sotto gli
occhi di tutti. In quel momento furono proprio le pubbliche uscite del Sindaco e di esponenti della maggioranza, animati da un redivivo quanto inattendibile senso critico, ad indurci a stigmatizzare un 'amministrazione comunale che pur permettendosi fìor di poltrone e innumerevoli collaboratori e consulenti, tutti rigorosamente politicamente targati, giustificava la mancata programmazione de L'estate cariatese, addossandone la responsabilità al governo nazionale e addirittura alla contingenza economica nazionale. A smentire argomenti tanto inconsistenti non bastava di certo l'immane e generale risata che sommerse coloro che si erano avventurali in dichiarazioni tanto goffe: dovevamo, in qualche maniera, pur nel timore di suscitare un controproducente clamore, onorare il nostro ruolo d'opposizione e tutelare la stessa dignità dei cittadini e degli operatori turistici, da coloro che, offendendone l'intelligenza, tentavano. per l'ennesima volta, di prenderli per i fondelli. Ora, però, la questione va approfondita rispetto alle
argomentazioni, sintetiche e forzosamente riduttive. che si possono trattare in un manifesto. Ora, i signori che si sono resi responsabili di questo capolavoro devono trovare il coraggio, morale ancor prima che politico, di uscire allo scoperto sui veri motivi che. pur in presenza del concreto impegno di diverse e meritevoli associazioni di cittadini, ha fallo rinunciare l'amministrazione comunale a programmare la
stagione turistica. Quali sono i veti incrociati che hanno annientato ogni considerazione di interesse collettivo: in quali rapporti parentali o ancestrali essi trovano sostentamento: quali gli equilibri di potere che hanno messo a rischio. Ma, oltre alla blanda e strumentale critica su non meglio precisati ritardi, dalla
maggioranza non giunge alcun segnale che lasci sperare in un'aperta e salutare denuncia dello scontro che si è consumalo nelle segrete stanze del Palazzo comunale sulla pelle degli amministrati. Al contrario leggiamo i sintomi del radicamento di una visione politica sempre più oscura e retriva che si esercita nei soliti balletti, nel solito scarica barile, nelle solite minacce di regolamenti di conti perennemente rimandati
ad un indefinito settembre, quando Cariali torna ad assopirsi nella propria apatia di paese svuotato da un'emigrazione che continua inesorabilmente ad eroderne energie e linfa vitale. Noi dello SDÌ avvertiamo che non staremo a questo gioco, adesso, a settembre o dopo settembre. Non tollereremo che Cariati venga definitivamente sacrificata sull 'altare di equilibri di potere miserrimi e inconfessabili; alle spuntate armi della contumelia contrapporremo quelle della nostra cultura politica e del confronto democratico. Da parte nostra promuoveremo un serio dibattito sul che fare che trascenda dagli angusti ambiti della politica -, al quale nessun partito, nessun esponente politico, nessun esponente della società civile, nessun cittadino. dotato di buona volontà, potrà sottrarsi. E ' questa la via che abbiamo intrapreso da qualche anno e che i cittadini hanno mostrato di condividere in occasione delle ultime elezioni provinciali: da questa via non intendiamo discostarci.
Cariati, il 20 agosto 2004