La “visita” dell’ARPACAL al sito della discarica “Pipino”, si è svolta con i sindaci spettatori esterni per volontà della Bieco
I proprietari del sito hanno vietato la presenza durante il controllo dei sindaci di, Cariati, Mandatoriccio, Campana, Crucoli, Terravecchia, Ubriatico. Quello di Scala Coeli per protesta non ha partecipato al controllo
Cariati - A rompere il silenzio sulla discarica di Scala Coeli, in contrada “Pipino”, non è come ci si aspettava il Comune di Scala Coeli o la delegazione dei sindaci, bensì la Bieco che, attraverso un comunicato stampa, informa che i tecnici dell’ARPACAL, “hanno ottemperato a tutte le operazioni di verifica e, si sono svolte in piena trasparenza e regolarità, avendo gli stessi appurato tutte le prescrizioni riportate nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)”.
Presenti, non alle operazioni dell’ARPACAL ma all’entrata del sito, il sindaco di Scala Coeli, Mario Salvato, affiancato da altri sei colleghi dei Comuni di Cariati, Mandatoriccio, Campana, Crucoli, Terravecchia, Ubriatico, alcuni tecnici, il comitato antidiscarica di Scala Coeli accompagnati dall’avv. Nardi, i quali volevano assistere alle operazioni di controllo dell’ARPACAL.
Gli amministratori della Bieco alla presenza di “altri soggetti”, così recita il comunicato, hanno posto il veto. Da notare che tale presenze non erano semplici "soggetti" per come si vuole far passare, bensì sei sindaci che rappresentano sei Comuni interessati alla vicenda della discarica.
Il sindaco di Scala Coeli, pur invitato ad assistere ai lavori di controllo dell’ARPACAL, ha chiesto che la sua presenza era subordinata anche a quella dei colleghi sindaci presenti.
Gli amministratori della Bieco hanno posto il veto affermando che tali “soggetti” non potevano entrare nella loro proprietà privata.
La domanda sorge spontanea: Perché la Bieco ha vietato la presenza degli altri sindaci e di altri tecnici?
Se la discarica è stata costruita rispettando l’autorizzazione regionale perché la società costruttrice temeva la presenza dei “soggetti” esterni?
Ci chiediamo come mai la Bieco, così sostengono sindaco e comitato antidiscarica, può “spadroneggiare” su una strada comunale senza che nessuno interviene per sanzionarla?
Dopo la “cacciata” i sindaci, che hanno taciuto dopo la riunione di venerdì scorso, non un rigo di comunicato stampa, avranno la forza e la volontà di aprire una vertenza dura con la Regione Calabria e con la stessa Bieco?
Una cosa è certa, il problema della discarica, sin dall’inizio è stato affrontato dalle istituzioni con molta superficialità.
Oggi, quella superficialità si potrebbe pagare in termini pesanti sull’ambiente, sul turismo, sull’agricoltura.
In attesa della risposta dell’ARPACAL e delle decisioni del Dipartimento dell’Ambiente, noi registreremo eventuali reazioni ai fatti accaduti nella giornata di oggi.
Speriamo di non essere anche questa volta tacciati, dal solito “chitarrista”, di cattiva informazione, di essere un sito spazzatura e di fare del terrorismo comunicativo