Come mantenere il potere e "infinocchiare" un consigliere comunale. Se rimani in maggioranza ti nomino assessore senza portafoglio con la pace ....all'interno dell'API
Il primo cittadino non e' nuovo a questi espedienti
Quando nel dicembre scorso, abbiamo scritto, che all'interno del'Api vi erano dei problemi, non avevamo detto delle fandonie o scritte grosse bugie, per come siamo stati tacciati, ingiuriati e aggrediti dai dirigenti del partito di Rutelli coadiuvati, forse, da qualche velenoso pennivendolo,
Il tempo e'galantuomo, la verita' trionfa sempre a dispetto di chi la nasconde continuamente.
La prima risposta, appena abbiamo pubblicato il nostro servizio e, subito dopo la smentita dell'Api, e' arrivata direttamente dal consigliere dell'Api, Cataldo Rizzo, il quale su Facebook scriveva pressapoco così: "e' finito il tempo di alzare le palette".
Passano alcuni giorni, mentre le situazione amministrativa precipitava sempre di piu', arriva la trovato furbesca e ingannevole (politicamente parlando) del primo cittadino, che tiene molto alla sua poltrona nonostante il paese va in rovina.
Pensa, come mantenere in maggioranza il Rizzo?
Detto fatto, gli faccio una bella nomina come assessore aggiunto, senza portafoglio. E, di li a qualche giorno dopo gli stampa la nomina con deleghe importanti ma, che non hanno potere decisionali (a margine pubblichiamo la copia della nomina).
Intanto facciamo i nostri complimenti al neo assessore senza portafoglio, perche' e' riuscito ad ottenere un riconoscimento. A lui, la nostra redazione augura buon lavoro certo di poter collaborare, nello stesso tempo, ricordiamo al consigliere Cataldo Rizzo, che nella vecchia gestione, lo stesso sindaco, quando un'altro consigliere ha cominciato a minacciare l'abbandono della maggioranza, immediatamente, lo "gratificato" con una delega a "custode" del centro storico, con il risultato che tutti sappiamo, non ha mai avuto voce in capitolo.
Amici navigatori, lo ribadiamo ancora una volta questa amministrazione e'dannosa per la collettivita' pur di rimanere al potere le tenta tutte.
Non è un mistero che la cassa comunale è in rosso di qualche milione di euro per cui occorrono misure serie e adeguate alla gravità della situazione.
Non è il caso di ripetere le cose che in questi ultimi tempi sono state ripetute più volte, dalle pagine del nostro sito web, dalle pagine dei maggiori quotidiani calabresi, dal podio di pubblici comizi e dai banchi dell’opposizione in Consiglio Comunale. Il Comune di Cariati e insolvente, non più in grado di pagare i tanti creditori, compreso il personale dipendente. Negli ultimi tempi abbiamo contato, e non sono tutti, almeno quaranta procedimenti giudiziari tra atti ingiuntivi e pignoramenti presso la tesoreria comunale, che comportano in aggiunta al capitale il pagamento di interessi e spese legali.
Per fare cassa è stato attivato il fenomeno degli “avvisi pirati” come sono stati definiti gli avvisi di pagamento di ICI, TARSU, ACQUA, che non ha risparmiato nessuno, sicchè la nostra comunità cittadina, non solo i residenti, ma anche gli emigrati per motivo di lavoro , i turisti, etc, può ben essere tacciata con l’infame marchio di “EVASORI”.
Non appare strano che tutti o tanti si trovino in difetto coi tributi dovuti al Comune?
E’ certo che il problema va esaminato bene per poter capire qualcosa e trovare, se ci sono, dei rimedi al guasto generale, quanto meno per cancellare quel marchio di “evasori” o “cattivi pagatori” che i nostri cittadini non meritano, specie quella grande maggioranza che paga regolarmente.
I Consiglieri di opposizione, dopo aver chiesto a più riprese un tavolo tecnico-politico per affrontare l’argomento nell’interesse generale del paese, non ha avuto alcuna adesione da parte del Sindaco e della maggioranza. Gli stessi Consiglieri hanno chiesto la convocazione del Consiglio Comunale per discutere sul seguente punto all’ordine del giorno :
“Discussione sugli avvisi di accertamento e richieste di pagamento per ICI, TARSU E FORNITURE UTENZE IDRICHE violazione anni precedenti recentemente inviati; stato attuale della riscossione dei tributi ed entrate comunali da parte della SO.GE.FI.L.”
Il Consiglio Comunale è stato convocato per martedì 7 febbraio p.v. perché c’è un obbligo di legge quando la convocazione viene richiesta da almeno un quinto dei consiglieri in carica, così come è stato fatto nel nostro caso.
Mentre l’opposizione, forte di una ritrovata unità di intenti e di azione, affila le armi per il prossimo consiglio, la maggioranza affida al Sindaco il compito di affrontare il problema.
Il Sindaco, evidentemente non soddisfatto dell’operato dell’assessore al bilancio che non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa, tranne a denigrare qualche “maestro di giornata” , trova lui, il Sindaco, la soluzione a tutto questo manicomio.
Con decreto n. 20 del 19/12/2011 il Sindaco conferisce al consigliere comunale RIZZO Cataldo l’incarico di svolgere attività di istruzione, studio e proposte per le politiche e problematiche dei tributi.
Senza mettere minimamente in dubbio l’impegno che il consigliere incaricato saprà profondere alla problematica che gli è stata assegnata e senza neppure sfiorare il tema della legittimità di un simile incarico, che non sta né in cielo né in terra, tranne evidentemente a mantenere qualche equilibrio in seno alla maggioranza, vogliamo solo evidenziare che il consigliere Rizzo Cataldo, per ragioni di parentela, non potrebbe neppure presenziare alla seduta consiliare dove si parla dell’operato della SO.GE.FI.L. e della bontà del servizio offerto dalla stessa ditta.
Alleghiamo il testo del decreto del Sindaco.