Si è conclusa la settimana di preghiera per l’Unità dei Cattolici tra cattolici e ortodossi. L’incontro promossa da don Mosè parroco della chiesa Cristo Re, dove si è tenuto l’incontro


Presenti molti fedeli ortodossi , la maggior parte, rumeni e ucraini, guidati dal Pastore Giacomo Graziano



Cariati – Maria Scorpiniti - “Un momento molto atteso”. Così ha definito Giacomo Graziano, pastore della chiesa evangelica Maranathà, l’incontro di preghiera di mercoledì 25 gennaio scorso, che ha visto riuniti insieme, per la prima volta, nella chiesa Cristo Re cattolici, evangelici e ortodossi. “I tempi sono ormai maturi per unire i cuori, trasformare Cariati e fare la differenza” ha esordito ancora il pastore, intervenuto con la sua numerosa comunità all’evento organizzato dalla parrocchia della marina a conclusione della settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani con lo scopo di rinsaldare l’amicizia tra i rappresentanti delle tre comunità e riflettere sul tema “Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore”, proposto a livello mondiale. È stata una cerimonia all’insegna della gioia, animata dai canti del coro degli evangelici e di Cristo Re. Il promotore di questa originale iniziativa, in linea con le indicazioni della Diocesi, è stato don Mosè Cariati che ha condotto la celebrazione durante la quale si è pregato per un’unica finalità, quella cioè, di chiedere a Dio il dono dell’unità “che implica uno sforzo e un impegno da parte di tutti – ha affermato il parroco – per poter superare le disgregazioni e le barriere che, all’interno della Chiesa, esistono da secoli e formare, secondo il dettato evangelico, un cuor solo e un’anima sola, tutti uniti nella stessa fede in Gesù Cristo”. Ma non solo. In questo speciale contesto ecumenico, don Mosè ha rivolto anche un pensiero per i non cristiani sparsi nel mondo, “nostri fratelli in Cristo”. Il gruppo numeroso dei fedeli ortodossi, la maggior parte di nazionalità romena e ucraina, ha, poi, recitato il Padre Nostro nella loro lingua esprimendo, al termine della funzione, la difficoltà a riunirsi per la mancanza di un luogo di culto adeguato. “Spesso partecipiamo alle celebrazioni della parrocchia – ha affermato Irina – dove troviamo anche accoglienza e sostegno in tutte le nostre difficoltà”. Al termine dell’incontro, gli intervenuti hanno espresso la volontà di continuare a ritrovarsi per conoscersi, nel rispetto reciproco delle diversità, e per continuare collaborare come è già avvenuto in passato.


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