Scuolabus – Altro che interruzione di pubblico servizio. Come si può garantire un servizio con un rifornimento di 15, 20 euro al giorno di carburante? Questa sicuramente non è una manovra politica!
I lavoratori impegnati per tale servizio aspettano di essere retribuiti da circa una anno. Forse il gasolio devono pagarlo di tasca propria...
Cariati - Che il Comune di Cariati versa in una grave situazione di insolvenza è un fatto di notorietà pubblica. Il mezzo ordinario per ottenere il pagamento è divenuto l’atto ingiuntivo con aggravio di costi e spese legali a danno del Comune. Insomma una spirale da cui non si esce facilmente.
Non è il contesto politico ad usare mezzi illeciti per denigrare l’amministrazione comunale, caro sindaco ma è proprio questa Amministrazione comunale col suo modo di operare che ha delegittimato la politica con la P maiuscola. Se gli stipendi al personale dipendente non vengono pagati, se il tesoriere comunale è costretto ad anticipare circa due milioni di euro per conto del Comune, anticipazione che da qualche anno non si riesce mai a ripianare, se i fornitori del Comune non vengono pagati, se si accumulano debiti per milioni di euro verso l’Enel, la Sorical (acquedotto), Equitalia e tanti altri, se arrivano cartelle pazze per cercare di racimolare qualche soldo dalle tasche dei cittadini, che in più casi hanno già pagato, questo contesto certamente non lo ha determinato la politica, ma solamente la cattiva amministrazione di questa maggioranza e della precedente, che la politica con la P maiuscola, portata avanti con grande coraggio dai gruppi di opposizione sta denunciando all’opinione pubblica per informare i cittadini sullo stato pietoso in cui è stato trascinato il nostro Comune.
Non è un mistero che la cassa comunale è vuota e che gli automezzi del Comune non vengono riforniti del necessario carburante. La fornitura di dieci , quindici o venti euro al giorno di carburante non può garantire il regolare e normale tragitto che lo scuolabus deve affrontare quotidianamente, per cui ogni mattina si ripresenta il problema di reperire quei dieci, quindici o venti euro per fare benzina. Questo stato di cose non lo ha creato, né lo crea l’autista dello scuolabus, che ogni mattina è costretto a sollevare il problema , non a crearlo.
Chi finge di ignorare questa realtà, è in malafede ed è veramente da biasimare se tenta di scaricare la colpa sul lavoratore che la mattina si alza per guadagnarsi un pezzo di pane col suo onesto lavoro che chissà quando gli verrà pagato. Se il lavoratore non parte con lo scuolabus perché a riserva, dopo aver avvertito chi di competenza, riteniamo lo abbia fatto responsabilmente per non la corsa e tenere chiusi nello scuolabus 50 bambini.
Non basta costruirsi un alibi, forse, con la complicità del rifornitore. Anche le pietre possono parlare per smentire affermazioni che vogliono solo mascherare una verità che è di pubblico dominio oltre che documentata nelle carte contabili del Comune.
La redazione