L’arbitro punisce la SSD Cariatese ed i tifosi lo mandano in…….Paradiso




Cariati - La rivalità sportiva, l’agonismo, il tifo, la voglia di vincere tra Cariati e Rossano è sempre esistita da quando le due società hanno militato nello stesso girone e nella stessa categoria.
Non succedeva da tempo che un “uomo in nero” facesse perdere la pazienza ai tifosi locali. Il signor Paradiso, di Lamezia Terme, nel corso della gara tra la S. S. D. Cariatese e l’Audace rossanese, ha dato la chiara impressione di essere stato di parte .
Senza dubbio la gara era sentita dalle due squadre, in campo c’era molto agonismo, il tifo non mancava, però quando si incontra un direttore di gara con la testa tra le nuvole, allora le cose si complicano e tutto diventa difficile.
I fatti: L’incontro di calcio tra la ssd Cariatese e l'Audace rossanese, notoriamente gara di spiccata rivalità calcistica, si presentava come partita a rischio. malgrado ciò , però, tra le due dirigenze e le due squadre tutto è filato liscio come l'olio in segno di grande rispetto e sportività. L'arbitro, tal Paradiso di Lametia terme, evidentemente in giornata no, ha pensato, visto il clima di amicizia, di animare l’ambiente ed in pochi minuti il Comunale è esploso dalla rabbia. Infatti, prima ha annulato una rete regolare alla Cariatese nel primo tempo, poi, nella seconda parte della gara, forse intimorito dalla discussione avuta nel suo spogliatoio con alcuni dirigenti della rossanese, dapprima espelleva un calciatore della rossanese ingiustamente. Accortosi, forse, dell'errore un minuto dopo concedeva un rigore inesitente alla rossanese, Successivamente , dopo appena altri tre minuti, ormai in piena crisi, concedeva un secondo rigore inesistente alla ospiti. Ovviamente, non son mancate le proteste da parte dei giocatori della Cariatese e dello stesso tecnico Cosentino ma, il signor Paradiso, ormai era in pallone e volava in alto nel cielo estraeva il suo cartellino rosso e mandava negli spogliatoi un giovatore della Cariatese, Bria e l’allenatore Antonio Cosentino. Alcuni tifosi, rosi dalla rabbia per le ingiustizie subite dalla propria squadra, in modo inopportuno e fuori luoghi, forzano il cancello d’ingresso al campo e si dirigono verso il….. Paradiso. Lasciamo avoi navigatori immaginare quello che è potuto succedere.
La dirigenza locale che, ha tentato con ogni mezzo di difendere il Paradiso, con scarsi risultati, ha emesso un comunicato che riportiamo in modo integrale:

Comunicato stampa della SSD Cariatese

CARIATI – La Società sportiva dilettantistica di calcio “Cariatese”, a seguito di una riunione straordinaria sui fatti occorsi durante la partita Cariatese – Audace Rossanese, “condanna l’aggressione nei confronti dell’arbitro verificatasi a pochi minuti dalla fine della gara”, prendendo “le distanze su quanto accaduto giacché tali azioni sono contrarie alla nostra cultura ed al nostro modo di intendere il calcio e lo sport in generale che riteniamo fucina di passione e di impegno civile, oltre che palestra di lealtà e correttezza”.
Quello che è successo “contravviene ai principi che animano i signori componenti della società sportiva i quali, con l’intento di voler fare rinascere il calcio a Cariati, cancellato da pochi anni, ed a prezzo di sacrifici economici e umani, in correttezza e trasparenza hanno meritato sul campo i positivi risultati che hanno permesso di vincere il campionato terza categoria, successivamente quello di seconda e di approntare una squadra competitiva per la stagione in corso”.
Si tratta di “uomini di sport, persone perbene che vicono e lavorano a Cariati e noti per la loro specchiata moralità e non sarà certamente un episodio deprecabile a fermare il progetto di qualificare sempre più gli atleti di tutto il territorio inculcando in essi la sintesi della convivenza civile che solo lo sport riesce a formare: la lealtà”.
Da tempo la società “aveva notato che in questo campionato alcune cose non andavano. Oltre un mese fa, infatti, avevamo deciso di inviare una nota riservata alla Lega, lontano dai clamori e dalle lamentele di parte, nello spirito di voler contribuire a migliorare il sistema per garantire e tutelare l’interesse generale”.
La società riferisce che “casualmente, domenica scorsa, un nostro dirigente aveva incontrato il commissario di campo al quale manifestato la volontà di un incontro coi vertici del calcio dilettantistico. Lo stesso commissario aveva garantito interesse e disponibilità, assicurando che si sarebbe attivato e rimandando a fine gara i dettagli. Purtroppo non è andata così, ma noi siamo determinati a continuare su questo terreno di confronto civile, atteso le prime vittime della vicenda di domenica scorsa siamo noi: siamo stati lesi nella nostra onorabilità ed è stato danneggiato lo sport fornendo un esempio cattivo ai giovani per i quali i nostri comportanti sono sempre stati, e saranno, quelli del buon padre di famiglia”.
La società “si assume ogni responsabilità di quanto accaduto, anche se nessun membro di essa, calciatori compresi, ha determinato quella triste vicenda. Ci riserviamo di esporre le nostre ragioni nel rispetto delle regole e nelle sedi competenti che ci saranno concesse”. Nella foto l'organico della SSD Cariatese




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