Il vescovo ed i fedeli hanno festeggiato i primi 20 anni di sacerdozio di don Mosè Cariati – Mons. Marcianò ha posto la prima pietra della chiesa di Tramonti e ha inaugurato la mensa dei poveri


Le dichiarazioni del presidente del comitato pro-Tramonti Franco Iacovino, “finalmente abbiamo realizzato il nostro sogno”



CARIATI - "Su questa pietra fonderò la mia Chiesa". Parole inequivocabili di Gesù indirizzate a Pietro, come si legge nel Vangelo. Le stesse parole hanno accompagnato, domenica scorsa, della posa della prima pietra della nuova chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes, che sorgerà in località Tramonti. Ha presenziato la semplice cerimonia l’arcivescovo di Rossano – Cariati, mons. Santo Marcianò, alla presenza di numerose autorità civili e militari, tra cui il sindaco Filippo Sero, il maresciallo dei Carabinieri Emanuele Lacarrubba, il comandante della Polizia Municipale Pietro de Luca, oltre a tantissimi fedeli e cittadini. Per l’occasione, Poste Italiane con il locale Circolo Filatelico Numismatico, guidato da Gennarino Cosentino, ha allestito nella frazione uno stand con un annullo speciale. Per la comunità cariatese si è trattato di un momento storico, inserito nel contesto delle celebrazioni per i 20 anni di sacerdozio di don Mosè Cariati, parroco di “Cristo Re”, di cui Tramonti fa parte, necessario per avviare i lavori di costruzione. Vitaliano Trani, uno dei membri del comitato pro-Tramonti ha ricordato che il sogno di far nascere una chiesa a tramonti - affonda le sue radici nel lontano 1985, allorquando i sacerdoti cariatesi don Giovanni Mazzone, don Alfonso Russo e don Rocco Scorpiniti ravvisarono la necessità di costruire un luogo di culto più capiente rispetto al locale dove venivano svolte le funzioni religiose, insufficiente, oggi più che mai, soprattutto nei mesi estivi e nel giorno della festa della Madonnina, che si venera la prima domenica dopo Pasqua di costruire un luogo di culto più capiente rispetto al locale. Nel marzo scorso- ha dichiarato il presidente del comitato pro-Tramonti Franco Iacovino - l’Amministrazione Comunale ha donato alla diocesi un terreno idoneo a questo scopo e gli architetti Campana e Caricato, con la consulenza del geologo Cufari, hanno redatto a titolo gratuito il progetto che verrà realizzato, nella fase iniziale, dalla Madeo costruzioni di Cariati con la cifra accumulata dal comitato attraverso sagre, feste, riffe e raccolte. Con la somma attualmente in deposito verrà realizzata la struttura della chiesa con cemento armato. I lavori inizieranno verso la fine del mese di gennaio. Approfitto per ringraziare, anche a nome di tutto il comitato che tanto si è impegnato in questi anni, il vescovo della diocesi Rossano-Cariati, Mons. Marcianò, l’amministrazione di Cariati, i fedeli che hanno contribuito partecipando alle nostre sagre, don Mosè, il locale Circolo Filatelico Numismatico, guidato da Gennarino Cosentino e quanti in futuro sapranno aiutarci a vedere realizzato finalmente il nostro sogno”.Subito dopo la posa della prima pietra, mons. Marcianò si è portato a Cristo Re per la messa solenne dedicata ai 20 anni di ordinazione di don Mosè Cariati, animata dal coro diretto dal maestro Pietro Maringolo, alla quale hanno partecipato molti sacerdoti diocesani, tra cui il Vicario Episcopale don Pietro Madeo, il Vicario Foraneo don Pino Mustaro, i diaconi Alfredo Pennino e Giuseppe Cersosimo. Nel corso della funzione religiosa, sono stati moltissimi gli attestati di stima verso la persona e l’opera del giovane sacerdote, 46 anni, nativo di Longobucco, che dall’ottobre 2007 svolge il suo ministero a Cristo Re con un’azione definita sindaco Filippo Sero “feconda e incisiva” per tutta la comunità cariatese, “verso la quale non faremo mai mancare il nostro sostegno”. Michela dell’Anno ha tributato al parroco, prima della messa, i sentimenti di gratitudine e di sincero affetto della comunità che lo riconosce come guida spirituale saggia e illuminata mentre il presidente della locale Associazione Carabinieri “Alfio Ragazzi”, Cataldo Santoro, gli ha fatto omaggio di una targa a ricordo della ricorrenza. L’arcivescovo Santo Marcianò, nel corso dell’omelia, ha avuto parole di apprezzamento per don Mosè, una persona, a suo dire, “umile, semplice, attiva, sempre in prima linea, che si spende per i poveri e vive in pienezza il suo sacerdozio”, riferendosi anche alla mensa che, da lì a poco, sarebbe andato ad inaugurare. Dn Mosè Cariati ha ringraziato i genitori, presenti alla celebrazione, per il dono della vita e la comunità parrocchiale, definendola la sua “famiglia più grande” e chiedendone il sostegno con la preghiera. Il sacerdote, visibilmente commosso, ha anche ripercorso la storia della sua vocazione, maturata dopo l’esperienza di un campo-scuola, l’entrata in seminario e il giorno della sua ordinazione presbiterale, avvenuta il 29 dicembre 1991 per mano dell’allora vescovo Serafino Sprovieri; infine, ha avuto un affettuoso pensiero per tutte le persone che lo hanno guidato nel discernimento e nel suo percorso di vita e, in modo particolare, per quelle che non ci sono più, tra cui il vescovo Andrea Cassone e mons. Francesco Godino. Al termine della messa, alla presenza del Direttore della Caritas Diocesana don Vincenzo Miceli, mons. Marcianò ha inaugurato la mensa parrocchiale dei poveri che, secondo il responsabile Gianfranco Arcudi, vuole essere “un segno, una risposta alle tante richieste che quotidianamente ci provengono dai nostri fratelli indigenti”. Nella fase di avvio, resterà aperta per due volte la settimana con la collaborazione dei volontari. Ricordiamo che la parrocchia Cristo Re si è sempre distinta sul fronte della carità, per l’opera di accoglienza e per le tante iniziative di solidarietà in favore degli “ultimi”, con un’attenzione particolare verso gli immigrati. La Caritas, il cui responsabile è Carlo Aloisi, opera già a Cariati con il Centro d’Ascolto, il Centro di solidarietà collegato con la rete del Banco Alimentare Onlus e lo sportello donna gestito dal Cif. La giornata si è conclusa con un momento di festa nel piazzale, allietato dal complesso dei giovani della parrocchia, i Loverpop, e dall’artista Sina Scigliano.



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