Alfredo Genovese, poeta cariatese ha presentato la poetessa bresciana Rosa Canina nel sito Gocce di poesia. Si propongono alcuni spunti della sua recensione letteraria.
Leggere e approfondire, attraverso una lauta produzione poetica che viene generata esclusivamente per il gusto e la passione di scrivere, spesso spinge il critico ad analizzare l'intero percorso distinguendone o cercando di distinguerlo, il carattere insito in ogni testo e sempre suggestionabile e che fa in modo di elevare la potenzialità complessiva di chi sto cercando,con umiltà di idee, di portare alla consocenza dei lettori, appassionati di questa vetrina.
E' il caso che io citi trattasi di Rosa Canina, nei confronti della quale mi sono soffermato perchè attratto dalla diversità delle fonti con le quali sono state generate le sue poesie, poesie che si elevano a volte a veri e propri effetti di lirismo elegiaco, a volte attorniate da una forma di ermetismo soffiato nel senso che le intercapedini che intercorrono tra un verso e il successivo, sono colmate da materiale letterario espanso come per dire soffice e perlustrabile.
Ogni poesia assume in realtà una propria fisionomia mediante la quale la brillantezza di Rosa Canina, man mano che emana la sua luce, è come i suoi raggi andassero a formare un lungo treno in giro per il mondo sulle rotaie fatte di arcobaleni dove i paralleli binari rispecchiano quella luce originaria: la poesia di Rosa Canina, e sì, perchè la sua poesia è solo luce, fatta di rabesco, ghirlande lieve di parole, suoni in un andirivieni labirintico, ambagi musicali guidati a volte da una forma di divina malinconia.
Molto spesso ella si affida alla similitudine oppure ad una sensazione affinche possa avviarsi verso una formula lirica.
"Pianti di uomini
sgretolati dal dubbio"
Si leggono in Inquitudine le reali sensazioni nelle quali l'introspettiva funge da elaboratorelirico, infatti l'accentuarsi di quei pianti crea un'ossimorica azione di contrasto quando nel seguito enuncia:
"sorriso di bimbi
stride allaluce
di eventi imprevisti"
Sono trame nelle quali si evidenziano note di silenzio con tessitura più che necessaria a che l'espressione sia arricchita di fascino con un respiro sospeso che sta innanzi al prodigio poetico ch'ella ha saputo creare.
Rosa Caninacon finezza d'ardire sancisce elementi esteriori che hanno il gusto dello straordinario sapendo infondere anche scenari fantasmagorici.
Alcuni essenziali fili conduttori che farebbero da cornice nelle sue visioni letterarie, a volte riescono a fare emergere una proiezione incantevole delle figure che tinteggiano di irreale tutti i soggetti rappresentati.
Queste affinità la fanno somigliare allo spirito dannunziano dove l'espressione femminile s'intona con la " sera fiesolana".
Rosa Canina con i suoi sussurri di parole, si distende su vibrazioni canore dove la freschezza delle stesse parole non èaltro che lo sviluppo delle sue immagini ben distinte in ogni strofa sua e con un legame ben visibile.
Non èmisterioso, infine, il senso di pace e d'amore dove ella è dominante sulla serenità sino al punto da strapparle una parte del suo mistero più profondo e lo fà in " Sette Anni" quando recita:
"Frantumo i ricordi
dispersi nel mio ventoe poi ancora
" la vita che scappa
in piccoli specchi"
E'come mettere in risalto un palpitare di laude che giunge a sintetizzare con onda melodica e malinconica un vissuto, anche se recente nel passato.
Ecco quindi il suo pezzo di bravura in cui la duttilità dell'autrice va a toccare i limiti dell'artificio.
Anche la sua spiccata dovizia lessicale e da acuita vocabolarista, ama spesso sentire l'ampio respiro, il gusto puramente enunciativo e nomenclatore delle sue appagate gioie, ne cura la collazione e la catalogazione nel suo libro delle memorie, traendo ella stessa dal crogiolo della sua fantasia, l'eterna metamorfosi del mondo.
Quando però passa ad enunciare eventi e illustrazioni ambientali sul tipo " Bimbo Mio" si ritrova con prestiti carducciani e parnassiani dove cerca di precisare il tono del nuovo comporsi nella sua sensibilità di evadere con un orientamento ermeneutico:
" Vedo come
un circense muovi passi da acrobata"
Addentellati filosofici vengono in tal modo precisati nelle fonti e nelle rassegne dei suoi personaggi con perfette articolazioni di linguaggiolirico e di ricerche particolari come per esempio: gusto dell'oggettivazione, nelogismi, e vocabolui compositi con assonanze nei liberi metri.
Rosa Canina, alla fine del mio pensiero assomma una tecnica ed intuizione di valore eccezionale facendo cogliere un raffinato meccanismo con il quale ella si propone di voler superare i confini della razionalità associando ad ogni vocabolo uncolore, così suscitando attraverso questo colore sensazioni ed immagini a nonfinire e difficilmente precisabili.
.alfredo genovese
socio fondatore