MANDATORICCIO ANGELO DONNICI VINCE ED E' IL NUOVO SINDACO




MANDATORICCIO – Pasquale Loiacono - È stanco ma felice Angelo Donnici, il nuovo sindaco di Mandatoriccio, dopo una battaglia robusta, combattuta contro il suo antagonista Vincenzo Aldo Grispino fino all’ultima scheda e non priva, come è tradizione quassù, di colpi menati anche sotto la cintura.
Ma Donnici sa incassare, e come ogni buon pugile che si rispetti non molla mai la guardia, basta dare un’occhiata al “purgatorio” della minoranza consiliare, i cui scranni ha occupato per cinque anni, pregustando, forse, il calice della vittoria che, alla fine, è arrivata.
“Sembra una frase scontata – commenta il neo primo cittadino – ma io voglio davvero essere il sindaco di tutti, di un comune che aveva talmente smarrito il senso della legalità e del diritto da rendere conforme anche l’arbitrio, Ora, da oggi, non succederà più”.
Le garanzie: “Intanto abrogherò tutti gli atti emessi dai miei predecessori negli ultimi due mesi, giacché ritengo che essi siano stati deliberati solo per nuocere e frenare lo stentato sviluppo di Mandatoriccio e favorire certi affari privati non proprio cristallini, e poi, assieme alla mia splendida squadra, il mio impegno principale sarà quello di rompere definitivamente con un passato di oligarchie e cerchie di potenti, tutti protesi alla ricerca affannosa di espedienti utili alla sopravvivenza politica, economica e sociale dei pochi eletti. La mia parola d’ordine è: discontinuità”.
Il clima della campagna elettorale mandatoriccese era stato minato da diversi episodi, come dire, “politicamente scorretti”, che avevano rischiato di fare del delizioso centro jonico, sospeso tra montagna e mare, il luogo della discordia per eccellenza: “Ma non è stato così – spiega Donnici – anche se qualcuno ha brigato per fomentare una campagna d’odio che non appartiene alla cultura della nostra gente. Chi ha seminato odio deve sapere che non raccoglierà, almeno da noi, tempesta, ma solo ragionevoli esortazione al confronto civile e democratico”.
Una toccata con fuga al predecessore Corrado Ascolillo: “Egli ha amministrato, legittimamente, 5 anni, ma non ha mai sentito il dovere, se non quello di farsi “sostituire” dal cognato Grispino, di scendere in campo per “difendere” le sue scelte. Ha preferito abdicare, come certi sovrani d’altri tempi che sono irresponsabili delle proprie azioni, lasciando alla deriva chi nel suo progetto, rivelatosi una farsa, aveva sinceramente creduto. Ecco, questi signorotti, che preferiscono l’esilio volontario, magari dorato, abbiano il coraggio di prendere coscienza di un dato di fatto: quella Mandatoriccio dei “sogni”, progettata a tavolino, è un ricordo lontano. Se ne facciano una ragione e tornino coi piedi per terra, nella loro terra, sempre accogliente ed amorevole. Come per il figliol prodigo”.


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