Successo per la giornata nazionale della colletta alimentare
È imminente l’apertura, a Cariati, della mensa per i poveri
Cariati - Maria Scorpiniti - Per tutta la giornata di ieri, 26 novembre, si è svolta a Cariati la Colletta Alimentare, in linea con quella nazionale organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. La colletta è un gesto concreto di gratuità e condivisione, finalizzato a coinvolgere e sensibilizzare la società civile attorno al problema della povertà. I volontari delle Caritas di “Cristo Re” e della cattedrale “San Michele Arcangelo”, le suore di “Santa Gemma”, le Ancelle del Sacro Cuore e i fedeli della Chiesa Pentecostale hanno consegnato, davanti ai supermercati della marina, una busta gialla da riempire con alimenti a lunga conservazione che saranno, poi, distribuiti alle strutture caritative convenzionate con la rete del Banco Alimentare e, in parte, ai centri di solidarietà locali. Fare la spesa per chi ne ha bisogno è un invito, rivolto a tutti i cittadini, a donare un piccolo contributo per chi è meno fortunato, anche se nel momento storico che stiamo vivendo, può apparire una richiesta molto delicata e drammatica. Dalle statistiche più recenti, infatti, i poveri sono in costante crescita e sono sempre più prossimi a ciascuno di noi. Per questi motivi, la raccolta ha avuto un valore aggiunto rispetto alle precedenti: i parroci don Mosè Cariati e don Angelo Pisani, in accordo con i “fratelli” della chiesa protestante, hanno stabilito di destinare buona parte del ricavato alla mensa dei poveri che verrà inaugurata nella parrocchia Cristo Re tra pochissimi giorni. “Da tempo stiamo lavorando a questo ambizioso progetto – ha dichiarato don Mosè, parroco di Cristo Re, che, insieme al responsabile Carlo Aloisi e al diacono don Giuseppe Cersosimo, ha coordinato l’organizzazione della colletta – l’apertura della mensa sarà un importante servizio-segno che abbiamo deciso di dare come chiesa locale in risposta all’analisi dei bisogni emergenti, facendo affidamento esclusivamente sui volontari e, non ultima, sulla Divina Provvidenza”. Il sacerdote ha ribadito, in più occasioni, di essere riuscito a realizzare il progetto della mensa senza alcun contributo, contando sulla buona volontà e sul lavoro gratuito di molti fedeli che hanno messo a disposizione le loro competenze professionali e il loro tempo libero nell’allestimento dei locali e nel montaggio della cucina - ristorante secondo le norme di sicurezza. La mensa servirà i bisognosi di qualsiasi confessione religiosa: sono uomini e donne, tra cui parecchi extracomunitari, che quotidianamente si rivolgono ai parroci per ricevere un aiuto concreto e, il più delle volte, per essere accompagnati nelle loro difficoltà. Si registra, difatti, un forte aumento delle richieste di alimenti o vestiario, ma anche di lavoro, di un’abitazione dignitosa o, semplicemente, di compagnia e amicizia. Gli operatori dei Centri d’Ascolto sono impegnati sul campo, tra mille difficoltà, a dare risposte adeguate e, soprattutto, a sensibilizzare la comunità parrocchiale alla testimonianza della carità.