Discarica - Guerra aperta tra il sindaco di Scala Coeli ed il Comitato antidiscarica: “ Sig. Sindaco la smetta di attaccare ingiustamente e ingiustificatamente questo onorato comitato ma piuttosto si rimbocchi le maniche e risolva il “problema discarica”.
Richiesta al settimanale l’Espresso di pubblicare la nota con l’invito di recarsi a Scala Coeli per visionare una vasta documentazione
Cariati - Ora non si tratta più di un braccio di ferro tra il sindaco di Scala Coeli ed il Comitato antidiscarica ma, di una vera battaglia a colpi di…. Documenti, delibere inesistenti, dichiarazioni che hanno il sapore di “bufale” e che in ogni modo meritano di essere verificate.
Giovedì 13 ottobre, l’autorevole settimanale “Espresso”, con firma Davide Mosca, ha pubblicato un ampio servizio sulla discarica di Scala Coeli. Chi ha chiesto l'intervento dell’Espresso, aveva interesse a far conoscere una certa verità dei fatti. Ovviamente il Comitato antidiscarica oggi, con un comunicato stampa, replica alle inesattezze e al commento del giornalista dell'Espresso e, per la prima volta, scrive e racconta particolari di una certa rilevanza politica ma, anche giuridica.
C’informano ancora i rappresentanti del Comitato che hanno mandato la nota all’espresso per il diritto di replica invitando, il giornalista a recarsi sul posto per una visone dei luoghi e dei documenti in possessi del Comitato dove, si evince tutta la storia attraverso atti e delibere.
Di seguito pubblichiamo la nota che ci è pervenuta dal Comitato antidiscarica di Scala Coeli.
Ringraziamo il Comitato antidiscarica per la gentile concessione delle foto
Riceviamo e pubblichiamo
Commento all’articolo dell’espresso del 13/10/2011 di Davide Mosca
Sarebbe stato bello, vedere la stampa nazionale interessarsi di un piccolo e sperduto paese, appunto Scala Coeli, per un’idea, un progetto, un programma lungimirante, ma aimè dopo le cronache locali, Scala Coeli inizia ad essere associato ai rifiuti anche a livello nazionale.
Il comitato antidiscarica, ringrazia il settimanale L’Espresso ed il giornalista Davide Mosca autore dell’articolo che ha portato alla ribalta nazionale lo scempio della costruenda discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel territorio del Comune di Scala Coeli in provincia di Cosenza. Naturalmente dissentiamo, da quanto riportato e virgolettato quali dichiarazioni del Sindaco, che noi riteniamo completamente false, che tendono ad addossare gravi responsabilità personali ad altri, visto che tra le tante azioni intraprese dal comitato antidiscarica vi è un esposto alla Procura della Repubblica di Rossano (CS) nella quale si denunciano le gravi illegalità che hanno accompagnato l’iter autorizzativo della discarica: infatti, è stato proprio il sindaco, in sede di Conferenza dei servizi che ha manifestato l’assenso alla realizzazione della discarica, in violazione del combinato disposto degli art 27 comma 5 del dlgs n° 22 del 05/02/1997 e dell’Art.14 comma 2 lettera C della legge regionale n.19 del 16/04/2002 (in sintesi recita: l’approvazione di progetti, in sede di conferenza dei servizi, che comporti variante al PRG, è necessario che la relativa pronuncia espressa dell’amministrazione Comunale deve essere preceduta da conforme deliberazione del Consiglio Comunale.
Tra l’altro ciò l’ha fatto autonomamente atteso che agli atti dei documenti depositati non vi è traccia di alcuna delibera del consiglio comunale che autorizzasse il Sindaco in tal senso ne ad esprimere parere favorevole in merito alla costruzione della discarica;
è evidente che tutto ciò è illegittimo e potrebbe configurare anche un grave “abuso d’ufficio”.
A ciò si aggiunga che il comportamento del primo cittadino è sempre stato gravemente omertoso, visto che in quel periodo negava spudoratamente l’evidenza dei fatti ai suoi concittadini ed ai sindaci dei paesi limitrofi preoccupati per le sorti del territorio, negando vergognosamente di aver espresso parare favorevole alla realizzazione della recriminata discarica, sostenendo addirittura di non saperne nulla!!! Nonostante le sue false affermazioni fossero smentite dalle prove documentali, esibite da noi del comitato antidiscarica in sede di assemblee pubbliche, oltre che pubblicate dalla stampa locale.
La mala fede si evince ancora di più nella serie documentale che ha visto protagonisti i certificati di destinazione urbanistica rilasciati dall’ufficio tecnico comunale per l’area interessata, il quale in data 9 giugno 2009 certifica che: “agli atti” dell’ufficio nella zona non risultano coltivazioni di tipo biologico, DOP e IGP; mentre tali coltivazioni sono praticate nel territorio interessato sin dal 1998;
tutto ciò era ed è a perfetta conoscenza del Sindaco, se non altro perché l’azienda agricola condotta dalla moglie percepisce gli aiuti comunitari destinati a tali colture. Il su detto certificato, redatto in modo dolosamente equivoco dall’ufficio tecnico, ha fatto si che il territorio, in sede di conferenza dei servizi, venisse considerato esente da coltivazioni biologiche DOP e IGP;
guarda caso anche nella relazione tecnica (Tav. A.3) presentata dalla Bieco Srl a pagina 10 paragrafo 8.2.2 si sostiene che non risultano presenti nella zona colture con marchi DOP e IGP. Il tutto evidentemente preordinato al fine di eludere dolosamente il Dlg n.36 del 13 gennaio 2003 allegato 1 (articolo 3, comma 3) (articolo 9, comma 1) paragrafo 2.1. che disciplina l’ubicazione delle discariche di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, indicando come motivo ostativo la presenza di tali culture.
Non pago di questo, l’ufficio tecnico persevera dolosamente nelle contraddizioni ed in data 18 febbraio 2011 attesta, a firma del responsabile del servizio cioè il vice sindaco, che “agli atti dell’ufficio” non risultano coltivazioni biologiche, Doc e Dop, dimenticando che in sede di consiglio comunale il 3 luglio 2009 si asseriva, con dichiarazione di voto all’unanimità, tra cui anche il voto del vice sindaco, che nel territorio ricadono coltivazioni di origine DOC e DOP.
Ma se veramente il primo cittadino si è pentito della sua iniziale posizione favorevole, per come dallo stesso riferito pubblicamente, perché non ha inteso presentare a suo tempo ricorso al TAR contro il decreto dirigenziale del 25/03/2010 n. 527 che autorizza alla ditta Bieco srl la realizzazione della discarica. Alla luce del suo pentimento quali azioni ha intrapreso il sindaco insieme alla sua maggioranza mirate ad invalidare l’autorizzazione regionale?
E quali sono i risultati che ha ottenuto?
Sta di fatto che pentimenti a parte, i lavori della discarica procedono speditamente e quanto prima saranno conclusi.
Secondo noi è vero il contrario! Altro che pentimento, la costruenda discarica sta talmente a cuore al sindaco tanto che nel mese di Agosto, pur di non discutere del problema, ha fatto mancare il numero legale al consiglio comunale convocato dalla minoranza per discutere unicamente di tale problema, così come ha fatto pure in seconda convocazione ove, tranne i tre consiglieri di minoranza (Adolfo Leo, Giovanni Matalone, Benedetto Russo) tutti i consiglieri di maggioranza e il sig. Sindaco stesso erano assenti;
ed ancora, poiché ci risulta che per la sistemazione della strada di collegamento alla discarica, non è stato rilasciato nessun titolo abilitativo, allora ci chiediamo, come sia possibile tollerare l’esecuzione di lavori abusivi che vengono effettuati sistematicamente sulla medesima strada?
Dove sono i controlli da parte dell’ufficio tecnico , dei vigili urbani e delle forze dell’ordine?
Per tale ragione siamo portati a pensare che la raccomandata A/R del 4 luglio 2011 prot. n.1606 di diffida nella prosecuzione dei lavori sulla strada inviata dal sig. Sindaco alla ditta Bieco Srl sia solo un paravento, un palliativo, una finzione, visto che nonostante il mancato rispetto della stessa e la prosecuzione dei lavori , a questa non è seguito alcun altro fattivo intervento.
Vero è invece che il comitato antidiscarica ha intrapreso nel tempo varie azioni contro la realizzazione della discarica:
- ha presentato autonomamente ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
- ha presentato esposto-denuncia presso la Procura della Repubblica di Rossano
- ha presentato esposto-denuncia presso la Procura Generale di Catanzaro
- ha presentato esposto-denuncia presso la Procura della Repubblica di Crotone
- ha presentato segnalazioni di lavori abusivi sulla strada comunale ai vari enti che hanno
partecipato alle conferenze dei servizi.
A differenza di quanto non ha fatto il sig. sindaco, il comitato ha organizzato innumerevoli manifestazioni e incontri pubblici con la popolazione ai quali il sindaco e la propria maggioranza è stata sempre invitata, ma nella quale non hanno mai voluto partecipare, avendo sicuramente sempre qualcosa di meglio da fare…..!
In uno di questi incontri era presente il Professore Paul Connett massimo esperto mondiale di rifiuti padre della famosa teoria “rifiuti zero”.
Vero è che a Scala Coeli esiste un fronte del no alla discarica rappresentato esclusivamente da chi da più di due anni concretamente è contro la discarica, alcune di queste persone vengono sistematicamente calunniate, minacciate e ingiuriate personalmente dal sindaco del Comune di Scala Coeli.
Di contro altri preferiscono il raggiro, il torbido, l’imbroglio e l’inganno a danno dei poveri ed onesti cittadini di questo comune e dell’intero comprensorio.
Si puntualizza, inoltre, a chiarimento di quanto dichiarato dal Sindaco in merito alle allusioni su probabili mazzette che non è compito del comitato accertare un simile reato, ma della Magistratura.
Purtroppo noi tutti conosciamo i tempi lenti della giustizia, ma crediamo fermamente che presto o tardi, le responsabilità degli attori principali di questa triste vicenda verranno a galla ma prima di ogni cosa siamo fiduciosi che esistono gli estremi legali per invalidare l’autorizzazione regionale in mano alla Bieco.
Vorremmo ricordare al Sig. Sindaco che un vecchio proverbio dice “ fra i due litigandi il terzo gode”, quindi caro Sig. Sindaco la smetta di attaccare ingiustamente e ingiustificatamente questo onorato comitato ma piuttosto si rimbocchi le maniche e risolva il “problema discarica”.
Ritornando all’articolo pubblicato il comitato invita il giornalista Davide Mosca a visionare il territorio ed a constatare di persona la veridicità delle prove documentali nelle nostre mani e pertanto a dare un fondamento di verità ad una vicenda malevolmente manipolata a danno di un territorio incontaminato che altrimenti, grazie alle azioni intraprese dai personaggi sopra citati, sarà destinato a morire.
Non abbiamo la presunzione della ragione, ma siamo mossi da uno spirito di amore e difesa per questo territorio saccheggiato.
www.scalacoelionline.jimdo.com
Il comitato antidiscarica
Il ponteonline, per quanto riguarda fatti e circostanze citati non essendo a conoscenza diretta si dissocia