Corigliano: arrestate dai carabinieri due persone per tentata estorsione e furto
(AGI) - Corigliano Calabro (Cosenza), 5 ott. - I carabinieri di Corigliano Calabro hanno arrestato per furto aggravato e tentata estorsione Francesco Antonio De Cicco, 57 anni, coriglianese, bracciante agricolo gia' noto alle forze dell'ordine e Francesco Antonio Avolio, 60, imprenditore anch'egli residente nella cittadina ionica. L'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dei due dal gip di Rossano Letizia Benigno, su richiesta del pm Maria Vallefuoco, chiude una prima fase delle indagini avviate nei primi giorni di agosto quando l'imprenditore R. C., 49 anni, di Corigliano, aveva denunciato De Cicco per il furto d'una valvola di volumetrica, posta sotto un pozzetto, all'interno d'un suo terreno. L'imprenditore aveva raccontato ai militari del capitano Pietro Paolo Rubbo d'avere sorpreso in flagranza di reato il cinquantasettenne che pero' se la sarebbe svignata a bordo della sua auto, non prima d'averlo minacciato mimando con la mano una pistola al momento dell'esplosione di un colpo. Inoltre lo stesso imprenditore aveva spiegato agli investigatori di avere subito dei danneggiamenti nel recente passato, sospettando che la causa fosse l'essersi rifiutato di pagare una presunta attivita' di guardiania esercitata da De Cicco. Il 4 settembre, un mese dopo la denuncia, R.C. e' stato arrestato per porto abusivo di armi e per avere esploso due colpi di pistola contro Avolio durante un litigio. Le successive indagini permisero agli inquirenti di appurare che a volte tramite la mediazione di Avolio, il quale secondo l'accusa avrebbe anch'egli minacciato R.C. per convincerlo a pagare, De Cicco aveva tentato di costringere l'imprenditore a subire la guardiania attraverso minacce, furti e danneggiamenti. E non e' finita, perche' durante l'interrogatorio di garanzia successivo al suo arresto, R.C. chiari' d'avere sparato contro Avolio proprio perche' era stato minacciato. A margine dell'arresto gli investigatori hanno chiarito che proprio il fenomeno della guardiania imposta dai clan e' stato accertato a livello processuale nel processo seguito all'operazione Corinan, contro la criminalita' coriglianese. Il processo e' gia' giunto alla sentenza di appello, con la condanna dello stesso Francesco Antonio De Cicco, considerato vicino al clan Carelli, a quattro anni di reclusione. Avolio e' stato rinchiuso ai domiciliari mentre De Cicco, colto da un malore al momento della notifica dell'ordinanza, e' stato trasferito in ospedale per ulteriori accertamenti in attesa d'essere trasferito nel carcere di Rossano.