RIFIUTI: Castagna (UIL), serve un termovalorizzatore nel cosentino
Una proposta da non sottovalutare nella fascia ionica
(AGI) - Il segretario regionale della Uil, Alberto Castagna, entra nel dibattito apertosi sull'emergenza rifiuti e nel dichiarare di "condividere l'iniziativa del sindaco di Cosenza e l'idea del capo gruppo regionale del Pd Sandro Principe di puntare a realizzare un termovalorizzatore nel comprensorio cosentino, sollecita il sindaco di Cosenza ad allargare il confronto anche alle forze sociali alfine di avviare una concreta discussione nel merito delle cose da fare ed attivare una grande azione di spinta su un problema che da anni e' incanalato su binario morto". Il sindacalista ha aggiunto: "La stessa decisione di puntare al raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro la dice lunga su come una partita cosi' importante e delicata, in cui e' necessario che ogni territorio faccia la propria parte, sia giocata, invece, in termini parziali e di penalizzazione nei confronti del territorio reggino. Il problema della raccolta, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti - sostiene Castagna - deve vedere l'intero territorio impegnato ad assicurare la propria autosufficienza per garantire un buon servizio ai cittadini e far pagare meno tasse in un momento in cui le imposizioni nazionali e locali provocano un danno enorme ai deboli redditi delle famiglie calabresi. Inoltre la raccolta differenziata, il trattamento dell'umido ed infine lo smaltimento dei rifiuti, da effettuare attraverso la realizzazione di un termovalorizzatore da costruire nel territorio cosentino, potra' rappresentare anche una occasione positiva per creare posti di lavoro, in una realta' che di certo non brilla sul piano occupazionale. Il sindaco, con la sua proposta cerca di risolvere il problema per la citta', e anche per una parte importante del comprensorio". Per Castagna, "l'occasione puo' impegnare l'intera provincia di Cosenza e spingere altre realta' calabresi ad autodeterminarsi sulla risoluzione di un problema che rischia di far collassare gran parte del territorio calabrese".