La maggioranza va ad approvare in consiglio comunale un conto consuntivo taroccato, gonfiato ad arte per rispettare il patto di stabilità
Cariati - Cataldo DE NARDO - Il tema dominante di questi caldi giorni di agosto, così come avvenuto a luglio, continua ad essere l’economia. L’America corre ai ripari per evitare il default, cioè il fallimento,
In Italia le cose non vanno meglio. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è fortemente preoccupato della situazione economica e sollecita anche lui un confronto tra le forze politiche, di governo e di opposizione, con le parti sociali “sulle scelte da compiere per stimolare decisamente l’indispensabile crescita economica e dell’occupazione “.
Lo stesso Berlusconi, è costretto ad intervenire alla camera per dare la sua informativa sulla crisi economica.
Qui da noi, nel nostro Comune, non esiste alcuna crisi economica, tutto va bene e chi osa dire il contrario è un mentitore che vuole solo discreditare l’Amministrazione Comunale.
La crisi è solo nazionale e qui da noi non l’avvertiamo proprio.
Si trovano i soldi per finanziare un cospiscuo programma di manifestazioni per l’Agosto Cariatese, i soldi per assumere a contratto un addetto stampa e patrocinare con soldi pubblici, cioè dei cittadini, iniziative di privati esercenti che nulla hanno a che vedere con le funzioni istituzionali del Comune, anzi esiste un tassativo divieto in ordine a questo genere di spesa, come impone l’art. 6, 7° comma del D.L. n.78/2010 con vertito in legge n. 122/2011.
Siamo disposti a passare su tutte queste cose. Ma sulla veridicità dei numeri , qui non siamo disposti a tacere.
Quei numeri, che costituiscono le poste di bilancio consuntivo 2010, non quadrano con artifici e altre forme elusive si gonfiano le cifre delle entrate (che non ci sono e non ci saranno mai) per truccare il cosiddetto PATTO DI STABILITA’ che viene rispettato solo con numeri taroccati.
Ne prendiamo uno soltanto, per non essere troppo noiosi.
Nel conto consuntivo 2010, di prossima approvazione nella seduta consiliare del 4 agosto p.v.,
la prima posta in entrata riguarda l’ICI – imposta comunale sugli immobili- con le seguenti cifre :
iscritto in bilancio di previsione 2010 ………………………………………….€ 931.688,63
somme riscosse nell’anno 2010 ………………………………………………€ 349.750,11
resta da riscuotere (per l’anno 2010) ……………………………………… € 986.904,07
La previsione di bilancio non è più di € 931.688,63 ma diventa € 1.336.654,18
Perché??????
Ci sono stati forse accertamenti di ICI in corso di anno 2010 che riguardano l’ICI dello stesso anno? Non è possibile, perché gli accertamenti dell’ICI 2010 possono essere effettuati solo ad esercizio (2010) chiuso e solo dopo aver verificato l’incasso della rata di giugno e dicembre 2010.
E comunque ogni maggiore somma per accertamento dell’ICI 2010, ammesso che porterà un aumento rispetto alla previsione originaria di bilancio, potrà essere riportata nei residui attivi degli anni successivi, giammai in quelli del 2010 che costituiscono la fotografia della situazione contabile al 31.12.2010, senza poter “profettizzare” su maggiori introiti che si potranno verificare negli anni successivi, sempre ammesso che ci siano questi accertamenti che dovrebbero portare al Comune una somma così cospicua come quella di € 404.970,55, quale maggiore accertamento per il solo anno 2010.
Ripeto, accertamento che non c’è stato, né ci poteva essere, perchè, come ho già detto, gli accertamenti si fanno dopo che l’anno di competenza è chiuso e si è proceduto a verificare tutti gli incassi, compresi quelli avvenuti per la rata di dicembre, che materialmente, per la gran parte, il Comune può contabilizzare solo nel mese di gennaio, cioè ad esercizio concluso.
Ma, come sempre, le bugie hanno le gambe corte.
Se andate a vedere nel bilancio di previsione esercizio 2011, la somma in entrata per ICI 2011 torna ed essere quella di € 931.683,63, cioè pari a quella prevista originariamente nel bilancio 2010.
E allora perché nel conto consuntivo 2010 si gonfia la cifra di previsione originaria portandola ad € 1.336.654,18 con un aumento di € 404.970,55 ??????
Questa cifra, gonfiata, taroccata, è riportata anche nella certificazione che dimostra il rispetto del patto di stabilità, certificazione che porta anche la firma del Sindaco Filippo Sero e che è stata inoltrata in data 31.03.2011 al Ministero competente.
E’ superfluo dire che senza quella maggiore cifra, il patto di stabilità per l’anno 2010 non poteva essere rispettato.
Questa è una soltanto delle tante “magagne” , ce ne sono ancora altre, che certamente non potranno rimanere senza conseguenze. Una la tocchiamo già con mano : tanti creditori che non possono essere pagati.