Il cardiologo Leonardo Alosa aggredito e pestato nel pieno delle funzioni del suo lavoro da un energumeno
L’aggressore è stato denunziato per interruzione di pubblico servizio e per aggressione a pubblico ufficiale
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Cariati - Ancora un’aggressione a un medico dell’ospedale di Cariati. A essere aggredito questa volta è stato il cardiologo Leonardo Alosa, durante il suo turno di servizio nell’ospedale “Cosentino” di Cariati.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il figlio di un paziente, R. C. abbia chiesto al dottore Alosa di visitare il padre ricoverato nel reparto di medicina. Il medico ha risposto che lo avrebbe fatto subito.
Non si conoscono le ragioni della reazione di R. C., secondo il racconto del medico fatto alle forze dell’ordine, pare che il giovane abbia aggredito il medico a schiaffi e pugni in modo violento tanto da farlo cadere per terra . Il dott. Alosa, sorpreso dalla reazione furiosa e aggressiva di R, C., ha tentato di uscire dalle “grinfie” dall’assatanato giovane. Ha tentato di riparare nel reparto di cardiologia. Niente da fare. E’ strato inseguito e anche in quel reparto la furia di R. C. si è abbattuta sul mal capitato cardiologo.
Qualcuno, giustamente si chiederà: possibile che nessuno è riuscito a fermare o immobilizzare questo bruto?
Sì, è possibile, perché non c’erano infermieri, guardie di custodia all’ospedale o altro personale.
Comunque, nel frattempo, alle grida e al marasma, sono accorse persone in visita ai parenti ricoverati in ospedale, personale dell’ospedale che, in un certo modo, sono riuscite a bloccare l’energumene.
Il cardiologo Leonardo Alosa, sorpreso e pestato dalle botte ricevute, è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso.
I medici di turno, lo hanno spedito a Corigliano, per una TAC e per le cure del caso. Intanto nell’immediatezza sono stati avvisati i carabinieri, i quali, immediatamente si sono precipitati all’ospedale.
Il dottor Alosa, ha esposto regolare denuncia dinanzi al capitano dei carabinieri di Rossano, interventi nell’immediatezza dei fatti.
R. C., potrebbe rispondere per interruzione di pubblico servizio e per aggressione a pubblico ufficiale.
Questo ennesimo episodio mette ancora una volta in evidenza come il “Cosentino”, ormai abbandonato al suo destino, vive una stagione di abbandono completo senza alcuna protezione da parte dell’ASP che mira solo a chiudere la struttura.
Ricordiamo che pochi mesi fa altri medici del pronto soccorso hanno subito la violenza