Ambiente:Puntuale con l'estate arriva il problema della discarica di Scala Coeli il località Pipino. Domani dovrebbero iniziare i lavori già in fase avanzata


Preoccupazione dei sindaci dei territori che confinano con la discarica. La Bieco è stata contattata dal sindaco di Scala Coeli per desistere dall’iniziare i lavori



SCALA COELI - Con la prima afa estiva si riaccende il tormentone della discarica che la Bieco S.r.l., azienda leader del settore, costruirà nel territorio di Scala Coeli e precisamente in località Pipino, ai confini coi comuni di Crucoli ed Umbriatico (entrambi in provincia di Crotone).
La vicenda, scoperta e denunziata all’opinione pubblica dal Ponteonline nell’estate del 2009, tiene banco da due anni e coinvolge, oltre alle municipalità del territorio, tutti i cittadini, preoccupati per i presunti e nocivi effetti che potrebbe avere sulla salute pubblica.
E ansiosi sono pure i sindaci della zona che l’altro ieri si sono riuniti proprio a Scala Coeli per discutere su eventuali azioni di contrasto alla realizzazione del sito.
Oltre al padrone di casa, il sindaco Mario Salvato, c’erano i primi cittadini di Cariati (Sero), Terravecchia (Santoro), Crucoli (Sicilia) e Umbriatico (Abbenante).
Del summit, rigorosamente a porte chiuse e, al momento, senza comunicazioni ufficiali, siamo riusciti a parlare col primo cittadino terravecchiese, Mauro Santoro: “Il problema non è di facile soluzione”, ci ha detto Mauro Santoro. “Intanto il sindaco di Scala Coeli, Mario Salvato, si è messo in contatto con la ditta Bieco per invitarla a non iniziare i lavori, in attesa, che il Consiglio di Stato si esprime sulla vertenza aperta a suo tempo. Occorre preparare un’ordinanza affinchè, la stessa ditta non inizi i lavori modificando l’attuale strada comunale che dalla SS 106 porta alla discarica, in quanto, strada interpoderale, dove possono transitare solo mezzi agricoli. In ultima analisi – conclude il sindaco di Terravecchia Mauro Santoro – bisogna essere pronti per una manifestazione popolare per difendere il nostro territorio”.
La tensione è alta fra i membri del comitato spontaneo antidiscarica il cui portavoce, Rosaio Iripino, tuona: “Se siamo giunti a questo punto la responsabilità è tutta di chi ha dato le necessarie autorizzazioni”.
Rammentiamo che le ruspe entrarono in azione nel novembre scorso e che furono fermate da un’ordinanza sindacale avvero la quale la Bieco presentò ricorso al Tar, successivamente accolto.
Ovviamente è già montata la protesta di allevatori e coltivatori che di discarica proprio non vogliono sentir parlare ed, anzi, minacciano azioni eclatanti.
Nel frattempo la Bieco ha presentato (il 13 giugno scorso) comunicazione di inizio lavori.
Insomma, ci aspettano giorni caldissimi e la sindrome di Nimby (“no nel mio giardino) sta prendendo un po’ tutti.
Eppure, quello dei rifiuti è un problema che va governato con intelligenza.
Ignorarlo non conviene a nessuno.


x