Riceviamo, pubblichiamo e rispondiamo alla lettera di due signore Rossana Loprende e Susanna Pure, di Perugia
lamentano di aver pagato due volte Ici, acqua e Tarsu relativi al 2006
Gentile Direttore
Siamo le cognate Rossana Loprende e Susanna Pure, vedove dei fratelli Telodò.
Viviamo a Perugia, ma abbiamo una casetta nella vostra splendida città, in Via della Scrofa, ove passiamo volentieri qualche mese all’anno.
Il posto ci piace molto, anche se ci sono tante cose da migliorare.
Qualche tempo fa abbiamo ricevuto una cartella che ci chiedeva i pagamenti Ici, acqua e Tarsu relativi al 2006 che avevamo regolarmente pagato.
Abbiamo esibito le ricevute, ma non c’è stato niente da fare.
Ora siamo in ballo tra avvocati e carte bollate e la questione è passata al giudice, ma intanto abbiamo ripagato.
Il comune non potrebbe controllare meglio queste cose?
Ci sembra che nella vostra città ognuno fa come gli pare, ed ogni tanto qualcuno chiude gli accessi al mare; riempie di spazzatura le strade, abbatte perfino il muretto del Lungomare senza che nessuno dica una parola.
Insomma, quasi quasi non torniamo più.
Con stima
Rossana Loprende e Susanna Pure.
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Gentili lettrici Rossana Loprende e Susanna Pure, vedove Telodò,
Ci spiace che vi sia successa una simile disavventura.
Se può consolarvi non siete le sole: abbiate pazienza.
La nuova amministrazione nel suo programma a scritto chiaramente che intende ritornare alla gestione dirette dei tributi proprio per evitare simili disagi, mandando a casa una società che ha procurato solo danni.
Vi ricordiamo, carissime Rossana Loprende e Susanna Pure, vedove Telodò, che quella di esternalizzare il servizio di riscossione fu una sciagurata idea del vecchio sindaco il quale pensava, forse, di recuperare una buona fetta di evasione ed invece ha accontentato solo qualche amico assessore.
È stato un fallimento che ora il povero nuovo sindaco dovrà riparare, con grande dispendio di energie.
Per quanto riguarda l’acqua, gli amministratori stanno pensando di dotare tutte le famiglie di un depuratore domestico, in comodato d’uso, che permette di “ripulire” l’acqua e, addirittura di renderla frizzante con almeno 850 bollicine a bicchiere.
Liscia, gasata, iodata, vedrete che non sarà un buco nell’acqua.
La spazzatura potrebbe essere un problema serio, ma indipendente dalla volontà del nuovo sindaco che sta facendo controllare il territorio a tappeto: quest’anno non vedremo cumuli di materassi, né di elettrodomestici e tantomeno di ingombranti.
Il muretto sparito del Lungomare non è un atto scellerato: esso rappresenta la sintesi perfetta di quella che nella nostra città si chiama democrazia partecipata.
È la prova che il comune è davvero di tutti e tutti possono fare ciò che vogliono.
Qui, care Rossana Loprende e Susanna Pure, vedove Telodò, la libertà è un fatto compiuto e dovrebbe essere questo principio a farvi desistere dall’idea di abbandonarci. Restate con noi, non ve ne pentirete.
Con affetto