La sana satira del ponte-online - L’INNO DELLA PECORELLA


Ogni riferimento a fatti, circostanze o persone è puramente casuale



Finalmente si è riunita la nuova maggioranza. Mastro Lindo si è vestito a festa e sfoggia un sorriso a 64 denti, più di quelli di una motosega.
Si sente comunque la mancanza di Catàvur e di Pippi Calzelunghe, ma per onorare la loro assenza, il Principe ha deciso che prima di ogni di ogni riunione, anche di quelle del consiglio, si suoni l’INNO DELLA PECORELLA, composizione giovanile di Catàvur che esalta la bontà della mortadella, di Mastro Lindo e di tutto il cucuzzaro.
“Per la verità – esordisce Mastro Lindo – avrei preferito il “Valzer della patacca” o “Il ballo del qua qua”, ma io rispetto le decisioni del mio Principe e va bene così. Ringrazio quei tre o quattro cittadini che ci hanno accordato la loro preferenza e sono felice di avere perso un mucchio di voti. Meno elettori significa per noi meno cambiali da pagare, e questo contribuirà a risanare il bilancio che abbiamo ereditato da Micuzzo Fantasmino (già Micuzzo Tremonts). A proposito di eredità, a dire il vero un problema dobbiamo risolverlo: se prima ce la prendevamo tutti i giorni con la passata amministrazione, adesso, a rigore di logica, ce la dovremmo prendere con noi stessi. Vi sembra giusto? Vi sembra saggio?”
Cicciobello, neo acquisto della squadra, ha una proposta: “Riempiamo il Palazzo di specchi, così ad ogni cazzata ci specchiamo e ci tiriamo un bello sputo in faccia”.
La soluzione è accettata da tutti, tranne che da Micuzzo Fantasmino: “Io non ci sto. Se mi guardo allo specchio non dormo per giorni”.
Si decide il rinvio ed intanto Mastro Lindo spiega il suo programma: “Dobbiamo continuare come sempre e chiarire una volta per tutte alcuni punti che gli avversari ci hanno sempre rinfacciato”.
“BUCHE SULLE STRADE. È ora di finirla con la storia della viabilità sconvolta. Le buche ci sono e noi non intendiamo ripararle. Si tratta di voragini strategiche che hanno un duplice scopo: inducono gli automobilisti a moderare la velocità ed incrementano un settore trainante della nostra economia, quello dei carrozzieri. In verità le buche sono un ottimo esempio di grande attenzione all’incolumità pubblica.
ACQUA. Basta lamentarsi. Abbiamo un accordo con Uliveto e Lievissima. Se noi rendiamo potabile l’acqua che vi mandiamo a casa roviniamo un comparto produttivo importante, senza contare che subiremmo la rivolta dei negozianti di generi alimentari.
LAVORI PUBBLICI. Continuità amministrativa vuol dire anche affidarsi a ditte di comprovata esperienze che ci consegnano sempre i lavori “chiavi in mano”. Semmai il dubbio è a chi danno queste chiavi. Io, in questo casino, non trovo nemmeno quelle di casa.
SPAZZATURA. Attraverso il nostro ufficio stampa abbiamo contattato il pensionato Bertolaso che ha promesso di risolverci il problema in pochissimo tempo. In verità la sua collaborazione ci costa cara (sui 3 milioni di Euro) ma i benefici saranno evidenti. Intanto i rifiuti vanno messi nei cassonetti solo durante le feste comandate. Così ci differenziamo dagli altri e nessuno potrà dire che non facciamo la “differenziata”.
SPIAGGE. Bisogna smetterla, in verità, con questa storia della pulizia delle spiagge. Noi, che abbiamo a cuore l’ambiente, non potremmo mai permetterci di eliminare quello che il mare deposita sulla costa. Sarebbe, a dire il vero, un oltraggio alla natura. Perciò le spiagge restano così come sono. È il nostro valore aggiunto.
CENTRO STORICO. La prima cosa è consentire, ma solo ai nostri amici, di aprire finestre e balconi nella cinta muraria. In verità non è più tollerabile impedire agli amici di godersi il panorama della Marina da casa propria. La parola d’ordine è: più aperture per pochi”.
“Questa, in verità – conclude Mastro Lindo – è solo una piccola parte del nostro programma. Gli altri punti li discuteremo successivamente”.
Si passa alla votazione.
I nuovi arrivati Cicciobello e Rin Tin Tin sono impacciati, mentre Willy Coyote appare più pratico, ma votano a favore assieme ad Erre Moscia, il Principe, Provolino e Fantasmino Strafatto.
Peppe Din Don dorme, come sempre, e quando lo svegliano strabuzza gli occhi: “Ma lo sapete ormai. Fate come vi pare. Io sono sempre d’accordo. A proposito, non si potrebbe avere una poltrona col massaggio cervicale?”
Ecco l’INNO DELLA PECORELLA:
E questo è l’inno della pecorella
Che mangia sempre solo mortadella
La preferisce col pepe e la cannella
O accompagnata con la mozzarella.
Ma è capitato a questa pazzerella
Di sentir qualcosa nelle sue budella
Sarà stata colpa della besciamella
Ma s’è risolto tutto a cacarella.
E questo è l’inno della pecorella
Che non è emiliana ma calabresella
Lei balla al suono della ciaramella
Stretta stretta alla sua pastorella.
E grazie a voi amici miei burloni
Abbiam rivinto pure le elezioni
Per questo son felice e brindo
Sia lunga vita al nostro Mastro Lindo.


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