mministrative 2011 - A pochi giorno dal voto amministrativo la campagna elettorale si surriscalda ed inizia la conta delle presenze ai comizi. Non mancano le polemiche e le tensioni
Si spera solo nella responsabilità dei partecipanti a non trasformare in rissa gli ultimi giorni della campagna elettorale
CARIATI - Nelle serate dei comizi che ci stanno accompagnando al voto del 15 e 16 maggio, assistiamo ad almeno uno scontro epico quotidiano, qualche volta anche a tre, tanti quante sono le liste concorrenti.
I contendenti sono sempre gli stessi, ma manca il vero protagonista: la gente comune, quella che è vittima tutti i giorni al mercato della legge del caro pomodoro o della patata: l'ortaggio è raddoppiato due o tre volte e, addirittura, se andiamo a vedere le mense degli ospedali, è sparito dal menu del paziente.
È vero, c’è partecipazione ed, anzi, la conta delle persone che assiepano le piazze è diventata la “misura” dei consensi che potrebbe attrarre questa o quella coalizione.
Così fioccano le immagini sulla rete, anche, pare, quelle taroccate: “C’era più gente al mio comizio. Non è vero, beccati questa foto, non vedi che calca al mio?”.
In realtà, la campagna elettorale, che inevitabilmente sta raggiungendo l’acme del surriscaldamento, ha un' unica strategia: quella di impedire alla città di affrontare i problemi reali. Si parla di musica, bandiere blu, ospiti prestigiosi in visita alla bella Cariati: cioè, si parla di niente.
Le polemiche latenti non sono da segnalare come esempio di eleganza. E dire che ciascun candidato a sindaco ha esortato alla correttezza e soprattutto, supponiamo, alla lealtà: i cittadini vorrebbero sapere per chi votano, e che intenzioni hanno.
Adesso l’auspicio di tutti è che, almeno in questi ultimi giorni, si confrontino le idee, se ci sono, evitando la rissa. Anche perché alcuni scontri non sembrano tenzoni tra giganti, ma chiacchiere, che dovrebbero essere almeno spiritose.
Ci sono in circolazione oratori che parlano in attesa di avere qualcosa da dire, anche se l' uso delle parole appare complicato: si confondono i generi e finanche i plurali, e c’è anche chi regala delle vere e proprie perle linguistiche da avanspettacolo.
Adesso girano, sempre su internet, improbabili sondaggi: non mettiamo in dubbio la serietà delle domande e delle risposte, ma abbiamo scarsa fiducia nella lealtà degli intervistati.
Sono ambigui non solo con l' ufficio delle imposte, ma perfino col confessore. "Bugie commerciali", sussurrava alla grata un signore che faceva lo champagne con le polverine. Come si fa a rispondere alla terribile e tradizionale domanda: "Quante volte?", senza avere paura di esagerare? Il riferimento è soprattutto ai cosiddetti "peccati della carne": qual e' il comportamento accettabile del trasgressore medio, del padre di famiglia, per non apparire un lugubre vizioso, o un rassegnato impotente?
Ma è peggio, molto peggio, quando uno deve riconoscere le sue propensioni politiche.
Che, allo stato, non si sa chi possano premiare.
La lista n. 1, “Cariati nel cuore” (candidato sindaco Mario Sero) sciorina il rosario infinito delle negligenze compiute dall’esecutivo uscente (“Viviamo Cariati – Insieme”) il quale a sua volta rammenta quanto di buono ha prodotto, seppur con qualche esagerazione: “Abbiamo creato 35 posti di lavoro a tempo indeterminato”, dicono. Ma nessuno, pare, se n’è accorto.
E poi: “Abbiamo portato alto il nome di Cariati nel mondo”. Sarà, ma non sembra che a Berlino o a New York la nostra città, stupenda, sia tra gli itinerari consigliati dalle agenzie di viaggio.
Da ultimo c’è lei, la prima donna della storia patria candidata a sindaco: Filiomena Greco, sostenuta dalla lista “Fai vincere Cariati”.
Ama definirsi “il sindaco diverso”, e forse lo è, non fosse che per la discriminante del sesso.
La strada che ha intrapreso, tutta in salita, pare avere imbroccato,a detta degli osservatori, la direzione giusta.
Stiamo a vedere come va, con giudizio.