Pasqua 2011 - I cariatesi sono infuriati per il vergognoso comportamento del sindaco G. F. Sero


DONNE, È ARRIVATO L’ARROTINO



Cariati - Un lettore ci segnala “lo stupore dell'intera comunità cariatese per la presenza alla processione del Venerdì Santo del Gonfalone del comune e del Sindaco con  annessa fascia tricolore e dei Vigili Urbani in alta uniforme”; molti altri sono “indignati” per l’episodio che ha suscitato perplessità e “rabbia” nella quasi totalità della cittadinanza.
Insomma, il sindaco questa volta ha davvero perso la testa. E anche il pudore.
Approfittare spudoratamente della “fede” per essere visibili al maggior numero possibile di cittadini è semplicemente scandaloso e non ha precedenti nella storia politica e religiosa di Cariati.
Il sindaco in caduta libera sta cercando disperatamente di recuperare in “zona cesarini”, e così sfrutta ogni avvenimento per mostrare di “essere vicino” al popolo.
Arroccato da 5 anni nel Palazzo, ora te lo ritrovi in mezzo ai piedi in qualsiasi circostanza: al bar, dal fruttivendolo, al supermercato, in posta, dal dentista, a battesimi, cresime, matrimoni e, appunto, alla Via Crucis.
Si presenta con l’aspetto di un roditore semiacquatico: “Salve, sono il sindaco”.
“Ma davvero? Sa che non l’avevo riconosciuta?”
E promette, promette mari e monti. Gira per la città in lungo ed in largo: “Donne, è arrivato l’arrotino”.
Senza vergogna s’intrufola dappertutto, protetto dalla polizia municipale che indossa le costose uniformi (1.900 Euro l’una) firmate da un grande stilista di Locri.
Ma il primo cittadino non è quello che va predicando la sua assoluta laicità e la separazione rigida, ancorché rispettosa, fra il potere temporale e quello spirituale, fra il sacro ed il profano?
Avete bisogno di qualcosa? Cogliete l’attimo, è il momento giusto.
Siete inciampati in una delle migliaia di maledette buche disseminate nelle strade?
Nessun problema: lui vi risarcisce. Una bella delibera (vedi l’ultima riunione di giunta del 20 aprile scorso) e tutto si sistema.
Solo su una cosa lui non transige: l’affidamento dei lavori pubblici.
Quello è terreno esclusivo della solita ditta (altrimenti son dolori) che si aggiudica anche le opere da realizzare nel cimitero.
Un sindaco in scadenza come lo yogurt dovrebbe astenersi da certe comparsate che non fanno ridere nessuno, ma alimentano un grandissimo senso di disagio.
Fra qualche giorno c’è la tradizionale festa di San Cataldo. Vedrete che alla processione, oltre ai vigili, al gonfalone, all’intero consiglio comunale, ai suoi tirapiedi, ai questuanti di turno, ai servi della gleba, si porterà dietro gli aspiranti neo consiglieri.
È gradito l’abito scuro.



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