Amministrative 2011 - Filomena Greco, candidata a sindaco per la lista "fai vincere Cariati", giudica l'esecutivo uscente
CARIATI – Filomena Greco, la neofita “pasionaria” della politica cariatese candidata a sindaco con la lista civica “Fai vincere Cariati”, giudica con serenità l’operato della giunta uscente che ripropone la candidatura del primo cittadino Filippo Giovanni Sero.
La verifica delle “cose fatte”, commenta Greco, “non lascia spazio ad alcuna illazione: siamo, ancora una volta, ai nastri di partenza, e questa città è davvero tutta da ripensare e rimodulare con altri programmi e, soprattutto, con diversa competenza ed impegno. In primo luogo è necessario ridare slancio alla moralità di ciascun amministratore: non è più pensabile il governo di una comunità se assieme alla passione ed al dovere non s’accompagna un alto senso di legalità, a cominciare dalle “piccole cose”.
Pacatamente, la candidata conferma che “elencare tutte le criticità che ereditiamo dalla giunta in scadenza sarebbe esercizio artificioso e improduttivo, e pur sostenendo che un breve, necessario excursus sia doveroso, almeno per non dimenticare, riteniamo utile invitare gli amabili avversari ad astenersi dal raccontare fiabe, come se quaggiù i cittadini fossero improvvisamente piombati da Marte”.
L’aspirante prima cittadina rammenta le “faraoniche realizzazioni” come il Porto (“A quando il riconoscimento ad un consigliere di minoranza che ha materialmente fatto avere i quattrini per il completamento?”); il mercato ittico (“Chi l’ha visto?”) il cinema teatro (“Per la fretta si è partorito un topolino”); l’asilo nido (“Quando apre?”); i pennelli a mare; il recupero della cinta muraria (“Lavori parziali ed opinabili”).
Ma quando si tira in ballo l’ambiente, allora “il cuore davvero si contrae ed il risultato è disastroso: decoro, natura e ambiente non sono mai stati seriamente affrontati dagli uscenti se non con dichiarazioni di mero principio. Aria fresca per confondere la gente non cariatese: strade colabrodo; sporcizia ovunque; spiagge ripulite solo alla bisogna e con buona pace delle fantomatiche “giornate ecologiche”; piano colore sul lungomare rimasto sulla carta; lastre di eternit finanche sul letto del fiume Nicà. Insomma, pura poesia; parole al vento; astrazioni mentali; sogni e chimere”.
Una precisazione doverosa, a scanso di equivoci: “La nostra campagna elettorale sarà improntata al massimo rispetto per le persone e la loro dignità, con buona pace di chi (un candidato di una lista avversaria, ndc), con eccesso di fantasia, mette, come si dice, le mani avanti e demonizza i contendenti perché “utilizzano l’offesa come arma elettorale”.