ANCORA POLEMICHE SUL CONSIGLIO COMUNALE – MARIO SERO (PD) E ANTONIO DE NARDO (PdL) ATTACCANO L’AMMINISTRAZIONE SULLA “PRATICA” DEL PORTO - ANNUNCIATA UNA PROTESTA DEI PESCATORI
CARIATI – Pasquale Loiacono - Nemmeno la temperatura, abbondantemente sopra i 30 gradi, frena le critiche dell’opposizione consiliare al governo locale di Filippo Giovanni Sero, sicché il clima di questi giorni, ad una settimana dal voto per le europee e provinciali, è decisamente surriscaldato.
Ariete Mario Sero, capogruppo del Partito democratico a Palazzo Venneri, sfida l’afa e carica a testa bassa gli amministratori sul regolamento del Porto, appena varato dall’assemblea civica: “Non ho votato quel provvedimento, chiedendone il rinvio, perché l’ordine del giorno ad esso relativo è stato incluso nell’elenco dei lavori consiliari appena quattro giorni prima. E la cosa è sospetta: forse non si voleva che qualcuno “studiasse” le carte in maniera approfondita per il timore di far venire a galla le solite magagne”.
In realtà, è il seropensiero, la manovra “nasconde altre mire: si vuol fare del Porto una merce di scambio a fini elettoralistici, promettendo a destra e a manca chissà quali sistemazioni future. Invito tutti alla cautela: siamo dinanzi ad un affare colossale che è bene non finisca nelle mani di individui senza scrupoli, anche se da più parti si sussurra che la gestionale portuale sarà affidata a prestanomi che faranno capo direttamente al signorotto di turno il quale, come se avesse stipulato un’assicurazione, si sta cautelando nel caso, assai probabile, di una disfatta clamorosa alla competizione provinciale”.
E “giù le mani dal Porto” è anche la riflessione dominante di Antonio De Nardo, consigliere comunale della Lista per Cariati, colui che, in qualità di sindaco, posò la prima pietra della struttura portuale: “Ho speso gli anni e le energie migliori a tutela dei pescatori cariatesi, ed il Porto è stato un sogno carezzato da tempo da tutta la categoria di questi onesti lavoratori. Ora arrivano lorsignori e trasformano lo scalo da peschereccio a turistico, come se questa vocazione, pur importante per la nostra economia, fosse l’unica su cui contare. L’amministrazione comunale, come è suo costume, abbandona gli ultimi ed i bisognosi per elargire privilegi e franchigie alla “famiglia allargata” di assessori e consiglieri di maggioranza: è un modo indegno di interpretare la politica, piegandola al soddisfacimento dei propri appetiti”.
De Nardo annuncia che organizzerà e sarà a capo di una eclatante manifestazione di protesta assieme ai lavoratori del mare.
E al coro di lagnanze non poteva mancare il solito consigliere Tommaso Critelli, anch’egli della Lista per Cariati: “La democrazia è morta a Cariati se, nel luogo deputato delle istituzioni, il sindaco Sero ed il presidente del consiglio Minò impediscono ad un proprio “collega” di potersi esprimere liberamente ed addirittura promettono di “zittirlo” anche nelle occasioni successive”.
Critelli ritiene che ogni rappresentante della maggioranza “viva il suo ruolo in un delirio sconfinato di onnipotenza, smarrendo il senso comune delle cose”, altrimenti non si spiegherebbe, ad esempio, “il morboso attaccamento alla poltrona di presidente del consiglio, la carica istituzionale che, a quanto deciso dalla prima pubblica assise del giugno 2006, doveva essere immediatamente soppressa perché ritenuta inutile”.