Amministrative 2011 – Riceviamo e pubblichiamo la lettera del giovane Giuseppe Russo studente universitario in quel di Pisa
Finalmente c’è qualche giovane che sente il bisogno di dire la sua scevro da qualsiasi “contaminazione” politica. La lettera “dirompente” del dott. Cataldo De Nardo, evidentemente, ha avuto un effetto importante in questo giovane studente che ha voluto esprimere la sua opinione. Ci auguriamo che altri giovani possano seguire l’esempio di Giuseppe Russo, se ciò avviene significa che Cariati ha fatto un primo passo avanti nel rinnovamento. Noi del Ponteonline, con tutto il rispetto e la stima per Giuseppe, abbiamo mille dubbi che altri giovani possano uscire allo scoperto esprimendo senza freni la propria opinione in questo particolare momento della vita politica di Cariati che si appresta ad eleggere la nuova amministrazione comunale.
Un ringraziamento a Giuseppe Russo per averci scritto ciò vuol dire che è un nostro attento lettore.
Buon lavoro
la redazione del Ponteonline
Carissimo Direttore del Ponteonline,
ho letto le riflessioni del Dott. Cataldo De Nardo, verso il quale nutro profonda stima e reputo, più che semplice cittadino ed elettore, me lo consentirà, autorevole personalità politica ed esperto osservatore e studioso del complesso ed intricato impianto normativo riguardante la Pubblica Amministrazione.
Vorrei anche io esternare alcune considerazioni senza pretese di sorta e con l’umiltà e la consapevolezza di avere tutto da imparare.
A garanzia di una lettura obiettiva e sgombra da qualunque pregiudizio, affrontando da subito la caduta di stile, tengo a precisare che non è assolutamente mia intenzione essere uno dei candidati, anche perché sono altre al momento le mie priorità.
Voglio soltanto cercare di rappresentare il punto di vista ed offrire il modestissimo contributo di un giovane da sempre innamorato della politica il quale non accetta minimamente il discorso semplicistico e superficiale che si può essere davvero utili alla collettività soltanto lontano da Cariati perché in casa nostra non si fa altro che convivere con veti, scontri, opportunismo ed attaccamento alle poltrone.
Ci saranno pure, ma non posso e non voglio rassegnarmi all’idea che costituiscano il tutto!
È vero, molto spesso in noi giovani si avverte quel senso di tristezza legato al non riuscire ad intravedere una svolta, un miglioramento, un reale cambio di passo. Ma è misto a voglia di cambiare le cose, di reagire ed impegnarsi direttamente senza restare spettatori impotenti.
Avulso, per motivi di studio, dal contesto cittadino, per quanto cerchi di evitarlo, non avrò forse la completa visione delle sue dinamiche, però, posso essere avvantaggiato nella sua analisi dal dover “per forza” rapportare e confrontare realtà completamente differenti.
Condivido in pieno il sogno del “NE’ VINCITORI NE’ VINTI”, deve essere alla base di ogni politica che si intraprenderà a prescindere dai soggetti, e guai a farlo restare retorica o propaganda elettorale.
Perché è Cariati che lo merita e la sua gente lo rivendica!!!
Mai come in questo momento quell’unità di intenti da sempre conclamata è necessaria per ottenere anche un minimo risultato che possa dirsi di – per “tutti” e non di – per “qualcuno”.
Con la crisi in atto ad ogni livello, non possiamo più restare immobili accontentandoci dell’attacco sfrenato e reciproco, ma occorre alzare il livello della discussione e decidere tutti se si vuole veramente fare qualcosa o continuare a percorrere questa strada che a mio parere non porta ad altro che alla deriva.
Ci si dovrà confrontare, come giustamente si fa notare, con un contesto normativo che impone un cambio di rotta: la riduzione del numero di consiglieri ed assessori; il federalismo municipale; le nuove funzioni trasferite a livello locale.
Non soltanto ed erroneamente in fase di trattative pre-elettorali o in campagna elettorale, bensì nell’affrontare tutte le scelte, cruciali e non, che l’amministrare un territorio impone.
Sarà fondamentale (ri)mettere al centro l’ente-Comune, considerare tutti i cittadini non soltanto dal “nuovo” punto di vista della maggiore autonomia impositiva ma garantire loro trasparenza e comprensione di ogni singolo passo.
Per fare ciò, nell’ottica di realizzazione di un NUOVO MODELLO DI GOVERNO CITTADINO che giustamente si ritiene di fondamentale importanza, l’apporto “esterno” è ritenuto, soprattutto nelle piccole realtà come la nostra, un’arma che può essere molto utile ai fini del coinvolgimento di competenze e abilità per varie motivazioni e discorsi “di parte” poste in secondo piano. Al tempo stesso però può divenire deleterio se legato a qualsiasi altro interesse diverso da quello pubblico e dall’univocamente voluta realizzazione del bene della collettività.
Lo Statuto Comunale, anzicchè riferimento per facili e “sciocchi” commenti, adeguato al contesto normativo creato dall’attuale governo nazionale, potrebbe rappresentare per esempio una via per l’istituzionalizzazione di questa mini-rivoluzione che va fatta nell’ambito dell’ente.
E tanti altri ancora potrebbero essere gli interventi attuabili ai fini di uno snellimento ulteriore dei formalismi e della burocrazia che porterebbe il cittadino a sentire maggiormente vicina la macchina amministrativa.
Risultato, questo ultimo, raggiungibile solo ed esclusivamente se supportato dalla essenziale, pregiudiziale e reale volontà di ritornare ad essere un esempio di buona amministrazione e di coinvolgimento di tutti, in ogni ambito, per il raggiungimento e la soddisfazione dell’interesse generale.
Giuseppe Russo