Gio 17, 11:50 DONNE UCCISE NEL COSENTINO: SI RAFFORZA IPOTESI VENDETTA BOSS




San Lorenzo del Vallo (Cosenza), 17 feb - E' ricoverato nell'ospedale di Castrovillari in condizioni stazionarie Silos De Marco, 24 anni, figlio di Rosellina Indrieri, 45, e fratello di Barbara Indrieri, 26, uccise ieri sera nella loro abitazione di San Lorenzo del Vallo da un commando che ha fatto irruzione nell'appartamento aprendo il fuoco contro i tre gia' dal pianerottolo. Le due donne sono state crivellate di proiettili, una freddata sul balcone in cui era scappata per cercare riparo. Il giovane, ferito all'inguine e al torace, non viene considerato in pericolo di vita. Dovrebbe cavarsela, magari riuscendo anche fornire elementi importanti per ricostruire la dinamica dell'esecuzione e riuscire a individuare i sicari. I due cadaveri, trasferiti nell'obitorio di Castrovillari, nelle prossime ore saranno sottoposti all'autopsia. Le indagini, coordinate dalla Procura antimafia di Catanzaro con in testa il procuratore Antonio Vincenzo Lombardo e il suo sostituto Vincenzo Luberto, ieri sera giunto sul posto, hanno pochi dubbi circa la matrice del duplice omicidio. Lo spiegano come la risposta all'assassinio di Domenico Presta, 22 anni, commerciante di Spezzano Albanese ucciso esattamente un mese fa, il 17 febbraio, nel suo negozio da Aldo De Marco, 42 anni, tecnico riparatore di radio e tv, al culmine d'una serie di dissidi creati da problemi di vicinato legati alle loro due attivita' commerciali sistemate l'una poco lontana dall'altra. La parentela delle due vittime con De Marco (ne erano la cognata e la nipote), assieme alla coincidenza della distanza temporale (esattamente un mese dopo l'omicidio del giovane Presta, come ha spesso insegnato la ritualita' della 'ndrangheta), spingono decisamente in questa direzione. E' probabile che l'obiettivo dei sicari fosse il fratello di Aldo De Marco, Gaetano, 54 anni, che al momento dell'irruzione dei killer dormiva in una stanza diversa da quella in cui erano Rosellina Indrieri e i suoi due figli, e quindi non e' stato individuato in tempo. Sentito dagli investigatori, guidati dal capitano della Compagnia di San Marco Argentano, Rocco Taurasi, non e' stato in grado di fornire indicazioni utili. L'uomo, ancora sotto choc, e' sottoposto a sorveglianza da parte delle forze dell'ordine, cosi' come il figlio ricoverato in ospedale
E' probabile che nelle prossime ore entrambi siano risentiti dagli inquirenti, i quali ieri notte hanno eseguito diverse perquisizioni, effettuato dei controlli mirati con esami Stub e sentito i vicini delle vittime. Nessuno, pero', ha saputo chiarire alcunche'. Hanno dichiarato di non essersi accorti di nulla e d'avere pensato che le detonazioni delle armi fossero mortaretti. E' stato appurato che l'Audi A4 usata dal commando omicidio, ritrovata distrutta dalle fiamme gia' ieri sera poco lontano dall'appartamento della mattanza, era stata rubata nei giorni scorsi a Montalto Uffugo. Al suo interno sono stati trovati un fucile, una mitraglietta e una pistola, che fanno pensare abbiano agito in tre, cominciando a sparare subito dopo avere sfondato la porta dell'appartamento. Proseguono anche e soprattutto le ricerche di Franco Presta, il boss latitante ormai da oltre due anni e ricercato dalla Dda di Catanzaro per tre omicidi compiuti nel corso della guerra di mafia che ha interessato il Cosentino tra il 1998 e il 2001: i delitti di Primiano Chiarello, ucciso nel giugno del 1999 a Cassano Ionio; di Antonio Sena e Francesco Bruni, detto "Bella bella", uccisi, rispettivamente, il 12 maggio del 2000 a Castrolibero e il 29 luglio del 1999 a Cosenza, poco lontano dal carcere cittadino. Il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, coinvolto anch'egli nelle indagini, ha definito "barbarie" quanto successo ieri a San Lorenzo del Vallo, affondando anche i colpi sull'omerta' che avvolge l'esecuzione.

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