C O M U N I C A T O S T A M P A 23° PREMIO NAZIONALE "TROCCOLI MAGNA GRECIA" DI RICERCA E PROMOZIONE CULTURALE




CASSANO - Marilena Cavallo, pugliese, per il volume Sulle rive della Magna Graecia (ed. Nepapress) (sezione saggistica); il gesuita cardinal Bruno Navarrete, già rettore della Pontificia Università Gregoriana (sezione Targa Toscano) per gli studi di diritto matrimoniale canonico; Rino Labate, giornalista e docente a contratto all’Università di Messina (Giornalismo) e Carmela Maurella (sezione Ricerca) per la tesi sperimentale di antropologia culturale sono i vincitori del 23° Premio nazionale Troccoli Magna Graecia. La consegna dei riconoscimenti avrà luogo nel teatro comunale di Cassano sabato 30 maggio alle 17.30, presenti autorità istituzionali comunali, provinciali, regionali e nazionali.
Studiosa di problematiche relative alla letteratura italiana ed europea del Novecento Marilena Cavallo ha analizzato il rapporto tra destino e personaggio nella narrativa italiana approfondendo l’opera di Pirandello, di D'Annunzio e di Vincenzo Cardarelli. Ha pubblicato di recente un saggio dal titolo: La poesia, la piazza, le parole. Incontrarsi senza darsi appuntamento, un volume che costituisce un punto di riferimento nella ricerca epistemologica che si intreccia tra letteratura e antropologia. Che è stato presentato in molti Istituti di Cultura Italiana all'estero.
Il cardinal Navarrete presenta un curriculum molto nutrito: ha seguito quattro anni di studi umanistici, tre anni di filosofia conclusi con la laurea, quattro anni di teologia conclusi con la laurea, quattro anni di diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana, conclusi con il conseguimento del titolo di dottore. Entrato a far parte del gruppo docente della facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana nell'ottobre del 1958, è stato per quindici anni decano della facoltà e per sei anni rettore della Gregoriana. Ha fatto parte del gruppo di lavoro per la revisione del diritto matrimoniale del Codice della Chiesa latina e del Codice delle Chiese orientali. È stato anche membro della Pontificia commissione per la redazione dell'istruzione Dignitas connubii sui processi matrimoniali. È stato consultore per molti anni di diversi organismi della Santa Sede, fra i quali la Congregazione per la Dottrina della Fede, il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.La sua bibliografia comprende circa 150 titoli, una selezione dei quali, scritti in latino o in italiano, è stata appena pubblicata in un volume di 1.200 pagine, Derecho Matrimonial Canónico. Evolución a la luz del Concilio Vaticano II.
Rino Labate ha lavorato alla Gazzetta del Sud a Messina, interessandosi di Cronaca. E’ stato poi responsabile dei settori Economia e Esteri e durante questo periodo ha svolto anche attività di inviato in Italia e all’estero. Docente a contratto presso la Facoltà di Scienze Politiche di Messina, ha insegnato Organizzazione redazionale e responsabile della parte giornalistica del Corso e direttore del giornale In/Formare che ora dirige per conto del Rettorato.
Dal 2008 è Consulente per l’informazione dell’Università di Messina. Ha pubblicato la silloge di racconti L’Isola che, forse, non c’è.
Per la sezione ricerca il riconoscimento è andato a Carmela Maurella per la tesi sperimentale in Antropologia culturale su L’emigrazione nell’Alto Jonio: La comunità di Amendolara, relatore il prof. Cesare Pitto correlatore il prof. Pietro De Vita. Conseguita la laurea in lettere all’Università della Calabria si è dedicata all’insegnamento. I risultati della sua ricerca sono stati utili riferimenti per la realizzazione del film documentario su Amendolara Emigranti. L’incontro di studio verterà su Le matrici letterarie di Fabrizio De André nel decennale della scomparsa, relazionerà Pierfranco Bruni, membro della “Fondazione De André”. Da segnalare, infine, la Menzione speciale a Mauro Santoro per il volume Giovanbattista Spinelli conte di Cariati e duca di Castrovillari (editoriale progetto 2000) in cui riesce a coniugare il rigore del ricercatore con l’originalità dell’analisi storica, continuando a reperire atti e documenti ufficiali nei più prestigiosi archivi nazionali e spagnoli; ad Antonino Ballarati per il volume Il mito della guerra di Sybaris (Ed. Il Coscile), in cui l’impostazione narrante è come se fosse un dettato di ordine meramente espressivo che diventa impalcatura letteraria ed esistenziale.
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