CHIESTA LA SOPENSIONE DELL’INAUGURAZIONE DEL CINEMA TEATRO PROTESTANO SEI CANDIDATI ALLA PROVINCIA DI CARIATI “PER UN CORRETTO SVOLGIMENTO DELLA TORNATA ELETTORALE”




CARIATI – Pasquale Loiacono - Ben sei aspiranti consiglieri provinciali su nove, limitatamente ai candidati residenti in Cariati, collegio 7, in una sorta di collera bipartisan che attraversa con la medesima intensità tutte le liste concorrenti, da sinistra a destra, passando per il centro ed il movimento autonomista, gridano allo scandalo: gli elettori sarebbero “influenzati” dalle “forme di comunicazione” adottate dall’attuale amministrazione comunale che falserebbe “il corretto svolgimento della tornata elettorale”.
Insomma, non vi sarebbero, tra candidati, pari condizioni: è come se ad una gara di formula 1, mutuando dal gergo automobilistico, sulla griglia di partenza ci fossero piloti alla guida di una Ferrari ed altri a bordo di un’utilitaria.
Fantapolitica? Manco per idea, perché i “candidati infinocchiati” (Sero e Cosenza per Oliverio ; Filardo per Orlandino Greco; De Nardo per Gentile; Cosentino e Boccia per Occhiuto) sotterrano per un attimo l’ascia di guerra e si ritrovano a perorare un causa comune inoltrata al sindaco di Cariati, al prefetto e ai carabinieri corredata da una vibrata nota di protesta di cui tentiamo una forzata sintesi.
I magnifici 6 si sentono gabbati, giacché il governo locale sta provvedendo ad inaugurare una serie di strutture pubbliche proprio in periodo elettorale, mentre la legge 28 del 2000 prevede che “dalla data di convocazione dei comizi elettorali, e fino a chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
L’interpretazione dei “ribelli”: “Seguendo lo spirito della legge, appare opportuno fare affidamento ai doveri di equilibrio e correttezza degli amministratori comunali sia nella scelta dei contenuti che nelle forme di comunicazione”.
Insomma, in considerazione del fatto che nell’attuale maggioranza consiliare di Palazzo Venneri, sede della municipalità, vi sono due candidati alle “provinciali” (il consigliere Leonardo Trento, socialista, fra l’altro presidente uscente del consiglio provinciale, e l’assessore all’urbanistica Giuseppe Donnici, candidato per il Popolo della libertà), si invita “il sindaco a sospendere l’annunciata manifestazione d’inaugurazione del cinema teatro”, prevista per domani alle 18,30 alla presenza, fra l’altro del governatore Agazio Loiero.
In altri termini, Leonardo Trento e Giuseppe Donnici, pur parteggiando per opposte fazioni, starebbe fruendo di una mole eccessiva di pubblicità gratuita, approfittando (“spudoratamente”, dicono gli autori della clamorosa protesta) di una serie di cerimonie organizzate dall’esecutivo civico per sponsorizzare essi stessi.
Ora, a prescindere dall’esito del “reclamo”, assisteremo ad una sterile disquisizione dogmatica, astratta ed artificiosa, che produrrà un unico, desolante risultato: far perdere di vista i problemi reali di questo territorio. E non c’è da stare allegri.

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