In Via Stabilimento scoppia una fogna l’ufficio competente non interviene perché l’autospurgo è fuori uso e non ci sono soldi per ripararlo
Il sindaco assicura un pronto intervento, la solita vana promessa per buggerare i cittadini
CARIATI – I residenti di una parte di Via Stabilimento dichiarano guerra al Comune e, nella specie, all’ufficio tecnico il quale, a sentir loro, da quattro giorni non “vuole” risolvere un problema che ha risvolti igienici e di decoro. Un tombino della rete fognaria salta letteralmente ed inonda la stretta viuzza di liquame nauseabondo e ripugnante che, per decenza, non stiamo a descrivere. Fortunato Russo, che in quella via abita, si reca presso gli uffici competenti e spiega la situazione: “Un responsabile dell’area tecnica, a dire il vero con estrema arroganza, mi riferisce che l’autospurgo è fuori uso e che non possono ricorrere a mezzi analoghi per mancanza di quattrini. Insomma, ci dobbiamo tenere il disagio chissà fino a quando”. Ma il Russo è, per professione, un esperto del settore idraulico ed insiste: niente da fare. Allora scomoda addirittura il sindaco Filippo Giovanni Sero che promette un intervento immediato. “Favole – si sfoga Russo - perché fino ad oggi) non s’è visto nessuno. Eppure si tratta di una questione di somma urgenza che attiene anche alla sfera di igiene pubblica. Non è possibile, ad esempio, uscire o rientrare in casa senza imbrattarsi di fogna; non è possibile tenere in queste condizioni i residenti del posto, per lo più anziani che hanno bisogno, quotidianamente, di assolvere alle loro piccole ma vitali incombenze. Ci dicono che non hanno soldi, ma a questo punto ci pare legittimo, da cittadini, chiedere come mai non ci sia un fondo di riserva per questi obblighi; ci pare legittimo chiedere perché sono state sperperate montagne di denaro per finanziare il futile e l’effimero, senza tenere in debito conto le esigenze minime delle persone che nulla pretendono se non di vivere in un contesto minimamente salubre”. Ma c’è di più, perché, riferisce sempre Fortunato Russo, “alle mie rimostranze, sempre dal solito funzionario scortese, mi sono sentito rispondere che il problema, se proprio c’è urgenza, dobbiamo risolvercelo da soli. Eppure la rete è pubblica, e la manutenzione spetta al comune, che poi finanziamo noi poveri cittadini. A questo punto, e non è una provocazione, pretendiamo di conoscere che fine fanno i nostri soldi se non si riesce a risolvere una situazione ai limiti dell’indecenza”.