Tommaso Critelli, attacca l'esecutivo accusandolo "di dire un cumolo di bugie al solo scopo di infinocchiare i cariatesi”




CARIATI - “Al gran ballo delle bugie tutto è possibile, non solo per gli effetti della natura, ma soprattutto per i prodigi degli uomini”.
Parola di Tommaso Critelli, consigliere comunale di minoranza della “Lista per Cariati”, che stigmatizza le sortite di fine anno del sindaco G. F. Sero il quale avrebbe sgranato il “rosario delle menzogne al solo scopo di infinocchiare i cariatesi, promettendo loro mari e monti e quanto non ha voluto e potuto produrre, per ordini superiori, in cinque lunghi anni di amministrazione”.
Critelli punta l’indice sul “piano” di fine consiliatura proposto dal primo cittadino: “Come si fa a propagandare la realizzazione, in appena tre mesi, di una miriade di opere pubbliche a scadenza di mandato? Siamo dinanzi ad una squadra di giunta che sta affondando nel ridicolo. E lo fa con scienza e coscienza, nella speranza che la collettività ricada nel tranello ordito dal vero artefice della malapolitica nostrana, lo stesso personaggio che tiene in ostaggio il sindaco medesimo e tutti gli assessori, prigionieri di una sudditanza psicologica che sminuisce il loro delicato ruolo fino a renderlo impalpabile, inutile e addirittura nocivo per la collettività”.
Dunque, saremmo dinanzi a corpi senza anima, a “perfetti automi che rispondono a comando, e se qualcuno prova, come è accaduto di recente, a pensare con la propria testa, ecco pronto il ricatto. Esorto queste degnissime persone ad avere un sussulto di orgoglio, ma ci sarà mai qualche "kamikaze" (piloti giapponesi che, durante la seconda guerra mondiale, precipitavano con l'apparecchio sulle navi nemiche gridando di rabbia e di gioia, ndc) che trova ragionevole questa proposta?”
Certamente il clima preelettorale si infiamma ogni giorno di più e ciascuno trova utile menar fendenti per, come si dice, portare acqua al proprio mulino, ma Critelli le “promesse mai mantenute, e rilanciate adesso, al solo scopo di raggranellare qualche consenso, dopo aver perduto l’onore e la faccia”, non le digerisce.
Il consigliere, che ha tallonato per un lustro G. F. Sero ed il suo governo, non ha dubbi: “Paolo fu folgorato dalla grazia sulla via di Damasco, e da noi troppi sono toccati dalla rivelazione sulle strade che portano a Palazzo Venneri. Pur di conservare la poltrona sono pronti a tutto, anche a perdere quel minimo di decoro politico che rimane loro. Hanno letteralmente buggerato decine e decine di giovani coi concorsi di vigile urbano; non pagano da anni fornitori, imprese e cooperative ed hanno diffuso una sensazione di forte disagio che nasce da una profonda convinzione, secondo la quale da queste parti c’è posto solo per due categorie di sudditi: o imbroglioni o maggiordomi”.



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