Comincia la resa dei conti - l’MPA richiama il programma fallimentare dell’amministrazione mai realizzato
Un libro dei sogni realizzato solo per pagare alcune cambiali elettorali, incarichi, concessioni edilizie!!!!, assunzioni politiche, ecc. ecc.
CARIATI – E dunque l’esperienza amministrativa della lista “Amiamo Cariati” si avvia a naturale conclusione dopo cinque anni di gestione esaltanti e irti di difficoltà.
La coalizione che si presentò agli elettori nel maggio del 2006 era formata dallo “zoccolo duro” dei socialisti; dal movimento civico “Alba Jonica”; da rappresentanti di partiti sorti alla bisogna e dai soliti battitori liberi, gran portatori di voti vedi ex AN .
La vittoria fu schiacciante: G. F. Sero incassò, a furor di popolo, ben 2.493 consensi, contro i 927 dell’Ulivo ed i 1.840 della Lista per Cariati.
La “gente” aveva voglia di cambiare: non ne poteva più dei conciliaboli di sacrestia che avevano condotto la città nel baratro più profondo dell’ingovernabilità.
“Amiamo Cariati” si presentò ai cittadini con le idee chiare ed un programma accattivante, quello che poi, in corso d’opera, sarà definito dagli oppositori come “il libro dei sogni”.
Chiarissima era l’impronta “intellettuale” di “Alba Jonica”, a cominciare dall’incipit mutuato dallo scrittore cileno Luìs Sepùlveda: “Vola solo chi osa farlo”.
Ma quante di quelle parole si sono tramutate in fatti?
A parere dei responsabili locali del Movimento per l’Autonomia (Mpa), Nicola Filardo e Fedele Longobucco, fuori da eventuali luoghi comuni perché mai direttamente coinvolti nell’amministrazione della cosa pubblica, solo uno scarso 10% di quel programma sarebbe stato rispettato.
Una percentuale bassissima che, dicono, “non ha contribuito in alcun modo a migliorare la qualità della vita nell’interesse della collettività, ma ha saziato, in parte, gli incredibili appetiti di qualche singolo. Eppure cinque anni fa scrissero: “È indispensabile affrontare i piccoli problemi che, risolti, possono creare un vantaggio reale ed immediato”. Ed invece hanno prodotto solo disagi”.
L’Mpa, fra le opere incompiute cita il nuovo stadio del Varco; l’Antiquarium, la Biblioteca Comunale; il Mercato del Pesce; un’Area Fieristica, strade, parcheggi pubblici e opere di verde pubblico ed un Centro di Biologia Marina ed Acquarium: “Sogni, disperatamente sogni per carpire qualche voto stimolando l’immaginario collettivo, mentre sarebbe stato più semplice dedicare questi anni alla quotidianità ed ai servizi minimi essenziali, completamente spariti dall’agenda di governo”.
Insomma, tutto sarebbe rimasto nel mondo dell’iperuranio, dalla cura del Centro Storico al programma del Parco archeologico di Pruja, ove i resti della Tomba brettia si stanno sgretolando per sciatteria e indifferenza. Altro che cultura. Che dire ancora del’ambizioso progetto di un Anfiteatro all’aperto “in stile antico e capace di ospitare grandi spettacoli di notevole richiamo artistico e turistico?”
Discorso a parte meriterebbero l’ambiente, il territorio e l’urbanistica.
Tre temi che per Filardo e Longobucco segnano il “punto di non ritorno” di una giunta civica “che ha saputo dispensare solo illusioni: avevano promesso di attuare una “seria e responsabile politica di controllo del territorio mirata a prevenire le forme di abusivismo edilizio che in questi anni hanno deturpato il paesaggio provocando gravi danni all’immagine del paese”. Il risultato sono le decine di concessioni rilasciate senza criterio alcuno; spiagge perennemente sporche; piano colore assente; strade dissestate come dopo un bombardamento; la “bella Piazza” che non esiste; rifiuti e monnezza ad ogni angolo; raccolta differenziata mai iniziata; Rete di ospitalità turistica d’eccellenza misteriosamente cassata e l’informazione ai cittadini, “mediante pubblicazione delle risultanze analitiche delle acque distribuite attraverso la rete idrica comunale”, finita nel dimenticatoio”.
A Icaro, commentano sarcastici Filardo e Longobucco, “per volare troppo in alto il sole sciolse la cera che gli teneva attaccate al corpo le ali e precipitò in mare”.