Il sindaco supera la crisi con una cena ed un brindisi augurale alla ritrovata maggioranza alla faccia dei cittadini del paese dei “cachi”
Nel ritrovato delirio del potere il primo cittadino annuncia una nuova stagione politica e si autocandida a sindaco alla faccia dei “fessacchiotti”
Gli ultimi giorni, le ultime ore del 2010, sono servite al sindaco di Cariati a ritrovare la parola dopo la bufera di ingiurie, improperi, mortificazioni arrivate da diverse direzioni… tutti quei cittadini a cui era stato promesso un posto di vigile, da alcuni consiglieri e assessori che sono stati accantonati dai “potenti” della maggioranza, dallo stesso capogruppo della lista “Amiamo Cariati”, che ha chiesto pubblicamente in più occasioni le dimissioni del sindaco.
Lo stesso sindaco, insieme al capogruppo della maggioranza, ha smentito la loro stessa ammissione di crisi emersa chiaramente nell’ultimo consiglio comunale. Secondo i bene informati i consiglieri e assessori che si erano “ribellati” pare abbiano fatto marcia indietro, perché, (alcuni sostengono è questione di palle) in alcuni incontri ravvicinati, sembrerebbe che il sindaco ed il capogruppo della maggioranza, abbiano proposto altri tipi di “soluzioni” per ovviare alla mancanza perpetrata in occasione delle del concorso dei vigili.
Vorrei richiamare l’attenzione di quanti seguivano il Ponte cartaceo, scrivemmo: “Cariati la terra dei cachi”….beh, oggi non è cambiato niente. Non c’è rimasto niente: La società civile è deteriorata, mai è stata così divisa. Cariati, che doveva ritornare un paese normale (sindaco, quante volte hai detto queste parole?), oggi è un paese stravolto, diverso, dove gli abitanti scappano appena possono; purtroppo non ci si rende conto di quanto sia scaduto il vivere civile nel nostro paese.
Si pensa solo al “potere” e al pennacchio di una carica istituzionale.
Il sindaco ed il capogruppo della maggioranza, con la solita faccia tosta pensano di aver archiviato la pratica concorso dimenticando che hanno preso in giro decine e decine di persone, di aver “impegnato” politicamente quelle persone a cui hanno promesso il posto sicuro, chiedendo il sostegno in ben due competizioni elettorali, anzi tre (comunali comprese). Addirittura “signori” della politica cariatese, del partito che non c’è, programmano il futuro proponendolo ai “fessacchiotti” cariatesi…certi di poterli “gabbare” ancora una volta.
Ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto i circa nove milioni di euro (parliamo di 18 miliardi di vecchie lire) di debito pubblico, e di debiti verso i cittadini che aspettano il saldo.
Il sindaco parla di una nuova stagione dei servizi sociali: ci piacerebbe sapere se, prima di parlare dei servizi sociali, lo stesso sindaco abbia fatto un buon esame di coscienza, oppure racconti le solite bischerate di fine anno. La risposta potrebbero darla gli operai della società Nove Torri, oppure, della “Tortuga” che hanno manifestato per ricevere il compenso spettante, evidentemente mai arrivato, per non parlare della casa di riposo in contrada Vignola.
Se poi vogliamo anche parlare di urbanizzazione, di porto, dell’asilo nido e di altri concorsi allora il discorso diventa più complesso.
Aspettiamo la graduatoria dei tecnici, 100 mila euro e gli incarichi delle nuove opere certi che non ci saranno sorprese rispetto a quelli di ieri.
Da fonti attendibili, per chiudere la crisi, il sindaco, pare (e l’accettiamo con il beneficio del dubbio) abbia organizzato una cena, in un noto locale del luogo, per la riappacificazione della maggioranza, per il rientro a pieno titolo dei “ribelli”…con la pancia piena e qualche bicchiere di vino si ragiona meglio e, come al solito, tutto finisce a tarallucci e vino!
Alla faccia dei cariatesi.
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