Arrestato un giovane napoletano, sarebbe l’autore della rapina alla farmacia “Rubino” di Tramonti, alla periferia di Cariati.
Brillante operazione dei carabinieri di Cariati e Cirò che, a poche ore dalla rapina hanno assicurato il malvivente alla giustizia
CARIATI – Ci sono forti indizi di colpevolezza nei confronti di A. C., ventiduenne di Marano di Napoli ma domiciliato a Crucoli (Crotone) nella frazione marina di Torretta.
Sarebbe lui l’autore della rapina di martedì scorso consumata ai danni della farmacia “Rubino”, di Via Tramonti, a Cariati.
L’’uomo è stato sottoposto a fermo dai carabinieri di Cariati in collaborazione con gli uomini dell’arma di Cirò Marina a seguito di certosine e mirate indagini avviate subito dopo il fatto delittuoso.
L’immediata attività investigativa delle Benemerita, anche grazie alla visione delle riprese delle telecamere del sistema di video-sorveglianza a circuito chiuso, istallato nell’esercizio commerciale, hanno permesso di individuare il giovane che è stato bloccato presso il proprio domicilio in procinto di lasciare la Calabria.
I carabinieri, nel corso della perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione del malfattore, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro anche gli indumenti che egli aveva indossato il giorno della rapina.
Un successo per le forze dell’ordine che in meno di 24 ore sono risaliti al campano, in un periodo delicato come quello natalizio, permettendo di assicurare alla giustizia un pericoloso rapinatore e, soprattutto, restituendo tranquillità alla popolazione cariatese.
Il ventiduenne, dopo le formalità di rito e le rituali operazioni di fotosegnalamento, è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Crotone a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di quel capoluogo.
Rammentiamo che nella tarda mattinata di martedì scorso A.C. entra brandendo un’accetta nella farmacia della dottoressa Giuseppina Rubino, in Via Tramonti; ha il volto coperto da un passamontagna; in quell’attimo non c’è nessun cliente; si avventa sul bancone; forse farfuglia qualcosa; afferra la cassa e ne strappa i collegamenti; tenta invano di forzarla senza avvedersi che le chiavi, che gli cadranno sul pavimento, sono lì, sotto i suoi occhi; ha fretta, e decide di portasela via con l’incasso della mattinata, circa 2 mila Euro; dunque riprende l’uscita e scappa a bordo di un’auto, non si sa se con a bordo un complice che lo aspetta o da solo, così come era arrivato.
Tutto succede sotto gli occhi terrorizzati della titolare e di una sua collaboratrice; tutto in una manciata di secondi che sconvolgono le donne, in una calma mattina di dicembre.
L’automobile col rapinatore (o i rapinatori?) corre in direzione est, verso il mare, ma si blocca al vicino passaggio a livello ferroviario chiuso per il transito di un treno.
C’è coda, ed il malvivente (o i malviventi?) azzarda un’inversione di marcia (così avrebbe riferito un testimone in fila) per poi dileguarsi in una stradina laterale e senza lasciare tracce.
Pare che intorno alle 11 di quella mattina si presenta in farmacia un ragazzo che gironzola tra gli scaffali con l’intento di cercare qualche prodotto; ma è indeciso.
Si ferma proprio sotto una telecamera di video sorveglianza interna e tentenna.
Qualche altro sguardo, impacciato, desiste e se ne va.
Immortalato dai sistemi di sicurezza, il balordo indossa una felpa a quadri; un jeans sul cui lato posteriore destro fa bella mostra di se l’etichetta chiara della marca, ed un paio di scarpe nere coi bordi bianchi.
Passa quasi un’ora e mezza ed un individuo entra nel locale: questa volta porta una giacca o un maglione grigio; il volto incappucciato; jeans e scarpe che sembrano le medesime dell’uomo che era entrato poco prima.
Forse ci sono tutti gli elementi per affermare che le due persone sono le stesse.
Sta di fatto che insistono troppi elementi sospetti, a cominciare dalla titubanza del “primo” ragazzo, indeciso sull’acquisto di un cosmetico, e dal suo scrutare l’interno della farmacia, probabilmente per localizzare il posizionamento del sistema di videocamere.
Ma sono state proprio le immagini a dare un grosso contributo ai carabinieri di Cariati, giacché il malfattore non si sarebbe accorto di essere ripreso in ogni sua mossa, persino a viso scoperto.