Il sindaco, GF Sero, è sulla via delle dimissioni, forti contrasti tra il primo cittadino e il consigliere Trento
la maggioranza perde pezzi, dopo il concorso ed è in piena crisi Due consiglieri hanno dichiarato che questo amministrazione deve andarsene a casa. Domani potrebbe saltare il consiglio
CARIATI - Pasquale Loiacono - Resi noti i nomi dei dieci fortunati vincitori del concorso ad altrettanti posti di agente di polizia municipale a tempo parziale, gli inquilini di Palazzo Venneri, sede della municipalità , pare siano sull'orlo di una crisi di nervi.
Già , perchè a scorrere la graduatoria finale, i bene informati giurano che a gestire tutto l'iter concorsuale sia stato un solo personaggio politico di gran peso, che avrebbe accasato i suoi fedelissimi scontentando altri.
Su dieci nuovi vigili (7 donne e 3 maschietti) 3 sono "forestieri", raccomandati, si dice, da blasonati uomini pubblici di lungo corso che col grande manovratore di casa nostra avrebbero stretti rapporti politici e vincoli di sangue.
Insomma, si è scatenata una bufera, un terremoto di incredibili proporzioni che rischia di far colare a picco l'imbarcazione con tutti i rematori, giunti quasi a fine consiliatura e stremati da una navigazione perigliosa.
Come Cristoforo Colombo che è partito senza sapere dove andare; è arrivato senza sapere dove fosse ed ha fatto tutto a spese dei contribuenti, anche quaggiù ha scoperto l'America, e si dice che finanche il nocchiere, il sindaco Filippo Giovanni Sero, non ne può davvero più di conciliaboli ed intrallazzi, tanto che preferirebbe la via del dignitoso naufragio, piuttosto di quella meschina del compromesso.
I concorsi pubblici sono sempre stati croce e delizia di tutte le amministrazioni; su di essi hanno prosperato, o sono caduti, sindaci e consigli comunali, perchè il "posto" fisso è una micidiale combinazione di traffici sottobanco, tradimenti, imbrogli e raggiri: un campo minato che lascia sul terreno più vinti che vincitori.
Il Movimento per l'autonomia (Mpa) manifesta la propria solidarietà a tutti i candidati esclusi dalla top ten e soprattutto ai loro genitori che, dopo tanti sacrifici per garantire a figli uno sbocco occupazionale, hanno cozzato contro lo strapotere e l'immoralità di certi politici. Pur avendo lorsignori perduto ogni pudore, nè si fa sciacallaggio sui bisogni degli altri, nè speculazione sulla vita delle persone.
Intanto la maggioranza perde pezzi: il vice sindaco Cataldo Perri rassegna le deleghe, a suo tempo conferitegli dal primo cittadino, per motivi di salute (a proposito, la redazione del ponte al completo, gli auguriamo una rapida e totale guarigione); un consigliere di area socialista, assai vicino al "capo" indiscusso del partito, l'assessore provinciale Leonardo Trento, garantisce la sua lontananza siderale dall'esecutivo ed assicura che non parteciperà più ai consigli comunali; un assessore, noto per la sua disponibilità caratteriale, prende le distanze dall'esecutivo e dall'intera vicenda del concorso incriminato: non è escluso che possa anch'egli lasciare.
Insomma, fatti quattro conti (la maggioranza dispone di 9 consiglieri più il sindaco; la minoranza ha 7 seggi) il futuro della giunta di Filippo Giovanni Sero è appeso ad un filo che può spezzarsi da un momento all'altro.
La prova del fuoco è proprio oggi pomeriggio, alle 16, ora in cui è stato convocato il consiglio comunale per discutere 12 punti all'ordine giorno.
Ma i numeri non ci sono. Può darsi che la seduta venga aggiornata a dopodomani; ma può darsi anche che si sia giunti all'ultimo atto. Stiamo a vedere come va.