“No discarica” - La rabbia degli occupatori:” Dove sono sindaci ed amministratori? Ci hanno abbandonato”
Quinto giorno di occupazione dell’accesso alla discarica, i manifestanti chiedono chiarezza sulle autorizzazioni
SCALA COELI – Pasquale Loiacono - Discarica in costruzione: quinto giorno di fermo.
Agricoltori ed allevatori bloccano, tutte le mattine all’alba, l’accesso alla strada sterrata comunale che conduce al sito dell’impianto, sicché uomini e mezzi meccanici della Bieco Srl (la società titolare dell’opera) sono impossibilitati a raggiungere l’area per la prosecuzione delle attività.
Proprietari terrieri, coltivatori e quanti traggono dalla terra sostentamenti, sono sempre più inviperiti: “Dove sono le istituzioni che, a parole, dicono di non volerla questa discarica?”
Dove siano sindaci ed amministratori non è dato sapere, ma l’intera vicenda si tinge sempre più di giallo, come al Gran Ballo delle bugie dove tutto é possibile, non solo per gli effetti della natura, ma soprattutto per i prodigi degli uomini.
La gente, la poca gente che sa e difende con le unghie e coi denti il territorio, non demorde: “Pretendiamo chiarezza. Ci dicano, i signori sindaci, cosa intendono fare, senza prenderci in giro”.
La questione è ingarbugliata, perché la concessione della regione Calabria sarebbe scaturita sulla scorta di una serie di certificazioni ed autorizzazioni non veritiere.
In una zona definita ufficialmente come un quasi deserto, ci sono invece rigogliose coltivazioni protette (dop e igt) ed allevamenti bovini della preziosa razza podalica, senza contare i numerosi corsi d’acqua che attraversando letteralmente la costruenda discarica, confluiscono nel fiume Nicà e si gettano nel vicinissimo mare Jonio.
“Una vita di lavoro finisce in “monnezza”, dicono, amaramente, i contestatori: “Chi volete che acquisti più i nostri prodotti quando si saprà che sono frutto di una terra circondata da rifiuti? Ribadiamo che non siamo contrari a cercare soluzioni ad un problema che prima o poi ci scoppierà tra le mani come a Napoli, ma pensiamo che la discarica debba essere realizzata in zone meno sensibili di questa, che tra l’altro abbondano anche qui”.
Ci sarà mai tra i politici nostrani qualche "kamikaze" (piloti giapponesi che, durante la seconda guerra mondiale, precipitavano con l'apparecchio sulle navi nemiche gridando di rabbia e di gioia) che trova ragionevole questa proposta?
Paolo fu folgorato dalla grazia sulla via di Damasco, e da noi troppi sindaci sono toccati dalla rivelazione sulle strade che portano alla discarica, mentre imperversano rettifiche e precisazioni.
Ad esempio, risulta che il comune di Scala Coeli aveva pronta un’ordinanza di sospensione dei lavori, atteso che la Bieco avrebbe mutato, senza permesso, lo stato dei luoghi.
“Il primo cittadino di Scala Coeli, Mario Salvato – fa sapere il comitato civico “No discarica” – rifiuta di trasmettere quell’atto perché prima vorrebbe discutere con la Bieco. Noi siamo del parere di iniziare l’iter e poi aprire un tavolo di trattative che, per quanto ci riguarda, non può che avere un unico obiettivo: in questo posto la discarica non si deve fare”.
Siamo in pieno clima natalizio, e molti pensano di mettere accanto alla mangiatoia, che potrebbe anche essere un emblema dei tempi, l’asinello che, in questi giorni, sembra voglia simboleggiare certe intrepide iniziative.
Dei signori sindaci, con buona pace dell’unità territoriale, non v’è traccia, e sembra proprio che il Salvato sia stato abbandonato dai colleghi che pure gli garantiscono, un giorno si e l’altro pure, la massima vicinanza.
Fanfaluche e frottole di brave persone che la sera hanno molte difficoltà a trovare il quarto per la partita a scopone.