Promossa dal CIF anche Cariati celebra la giornata contro la violenza sulle donne
Sono state messe in evidenza le violenze di varia natura che le donne subiscono giornalmente
Cariati -Maria Scorpiniti - Nutrita la partecipazione, venerdì 26 novembre scorso, alla “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” promossa dal Centro Italiano Femminile, sezione di Cariati, in collaborazione con i gruppi e i movimenti della parrocchia Cristo Re, la Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi, il patrocinio della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e dei Comuni di Cariati, Rossano e Terravecchia. La mattina, presso l’aula magna dell’Istituto Professionale “Mazzone” di Cariati, con in prima fila gli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado, il mondo cattolico e rappresentanti della società civile, si è svolto un interessante convegno moderato dal giornalista Marco Le Fosse, che ha ricordato tra l’altro la collega Maria Rosaria Sessa, barbaramente uccisa sulla Cosenza - Paola nel 2003. In apertura, la proiezione di un cortometraggio sul tema, prodotto dagli stessi studenti dell’Ipsia, e i versi del poeta Antonio Pisani, ispettore capo della Polizia Scientifica di Rossano e rappresentate UNICEF per la Calabria.Dopo i saluti delle autorità e della prof.ssa Giuliana Rizzuti, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Cariati, Carmela Sciarrotta, presidente comunale Cif ha spiegato i motivi dell’iniziativa: “Vogliamo celebrare questa Giornata a difesa delle donne e della loro dignità, portando testimonianze e riflessioni sulla condizione della donna nel mondo; la violenza – ha aggiunto – non si limita a quella fisica, spesso è presente quella psicologica e morale, distruttiva della personalità della donna”. La responsabile locale ha annunciato di aver aderito, come associazione, alla “Campagna del Fiocco Bianco”, il movimento internazionale promosso da uomini contro ogni forma di violenza sulle donne e che chiama l’associazione culturale ad un impegno sempre maggiore nell’organizzare eventi di sensibilizzazione sull’argomento: “Occorre reagire alla schiavitù della violenza – ha affermato ricordando anche lo Sportello Donna attivato dal Cif nella parrocchia Cristo Re - e trovare la forza nella pretesa del rispetto, perché la donna trovi la sua giusta collocazione nella società”. Su questa scia ha continuato Gisella Florio, presidente provinciale Cif, parlando della “violenza di genere”, di cui fa parte anche quella “istituzionale”, ossia l’azione, da parte degli uomini, di prevaricare e discriminare le donne sul posto di lavoro e in politica; la presidente provinciale ha, quindi, illustrato brevemente il progetto Di.Do.Ne, sigla che sta per disabili, donne e nuove energie nella metafora del crocevia. “Un progetto che pone la donna al centro e viene rivolto a quelle con disabilità psichiche – ha puntualizzato la Florio - nato con lo scopo di farle diventare protagoniste attraverso l’acquisizione dell’autonomia e di capacità relazionali, per una migliore qualità della loro vita”. Di “dare una famiglia a chi non ce l’ha” ha parlato, poi, Mauro Aloigio, uno dei responsabili della Comunità di don Benzi, presente da qualche mese anche nella diocesi di Rossano – Cariati per volere dell’arcivescovo Santo Marcianò. La «Papa Giovanni XXIII» a Rossano sta svolgendo un prezioso e qualificato servizio cristiano, dato lo scenario di tante ragazze che sulla Statale 106 «vendono» ogni giorno il proprio corpo, contrastando la prostituzione, ma anche accogliendo nella loro casa - famiglia le persone in difficoltà, soprattutto minori. Gli avvocati Lucia di Cunto e Veronica Puntorieri hanno trattato l’aspetto legislativo legato alla violazione dei diritti umani, come lo sfruttamento sul lavoro, la privazione della libertà, l’abuso sui minori, mentre sugli aspetti psicologici e sui traumi derivati dalla violenza entro e fuori le mura domestiche ha relazionato la dott.ssa Clelia Caprio. Infine, registriamo il coinvolgente intervento di don Tiziano Soldavini, docente di psicologia presso l’Università Salesiana e cappellano ospedaliero allo “Spallanzani” di Roma, impegnato nel mondo della solidarietà, che è riuscito a catturare l’attenzione anche dei giovani presenti portando la testimonianza di chi, come lui, è a contatto ogni giorno con la sofferenza e, spesso, con la morte, di ragazzine e donne vittime di abusi di ogni genere. “La maggior parte delle giovani muore per essere stata infettata dall’AIDS – ha affermato tra le altre cose - in solitudine, in una stanza di Ospedale, e diventano loro stesse, con la loro sofferenza, sacramento vivente, mentre siamo noi i veri malati che abbiamo bisogno di curarci dalla piaga del nostro tempo che è l’indifferenza” . Nel pomeriggio, don Tiziano ha celebrato la messa a Cristo Re, accolto dal parroco don Mosè Cariati, assistente spirituale del Cif, e dalla comunità dei fedeli.