La sana satira del ponte-online - "Voglio andare a Corfù".
Ogni riferimento a fatti, circostanze o persone è puramente casuale
E adesso, povero Topo Gigio? Un posto di vigile urbano a mezzo servizio non si nega a nessuno e lui, dall’alto della sua magnanimità, di posti ne aveva promessi a iosa.
Ora dovrà vedersela con l’orda incazzata di decine e decine di famiglie che speravano di veder sistemati figli, cugini, nipoti, cognati e affini,
Ma i posti sono solo dieci e l’unica speranza di salvezza del Topo è quella di espatriare.
Da fonte assai vicina al Principe Topo Gigio abbiamo appreso che egli sta già preparando valigie e bauli, perché sembra intenzionato a lasciare la città a bordo del suo panfilo.
La destinazione è l’isola di Corfù, in Grecia, dove sembra si voglia portare solo pochi intimi perché sulla barchetta non c’è più posto, piena zeppa com’è di documenti compromettenti che butterà in mare, in acque internazionali.
Con lui ci sarà certamente Catàvur con l’immancabile chitarra battente, uno che di bastimenti se ne intende. E poi, nella vastità dello Jonio vuoi mettere quanto possa deliziare una tarantella che ricorda il borgo natio?
Sembra che s’imbarchi pure Pippi Calzelunghe, grande esperto in viaggi di solo andata, che fungerà da mozzo.
Dell’equipaggio faranno parte sicuramente Erre Moscia, che come cuoco e cameriere è imbattibile, il Puffo Goloso e qualche nipotina maggiorenne di Moubarak per il necessario Bunga Bunga.
A terra rimarrebbero Mastro Lindo, Peppe Din Don e Micuzzo Tremonts.
“In verità – si sfoga Mastro Lindo – pur di partire sono pronto allo sciopero della fame. Non mi va di restare qui, in mezzo a tutti i guai che ha combinato Micuzzo. Se Topo Gigio non mi porta con lui sono pronto a farmi la traversata a nuoto. E poi perché devo rimanere io. Io che mi sbatto tutti i santi giorni contro le strumentalizzazioni dell’opposizione. Che ho perso dodici chili per difendere l’ospedale. Che mi sono imbavagliato dinanzi al governatore. Che per non perdere tempo prezioso faccio la pipì nel pannolone e da quattro anni non taglio i capelli. Perché io?”
Peppe Din Don non sa cosa gli sta succedendo attorno: “Non è che c’è una branda per un riposino?”
Il più preoccupato sembra Micuzzo Tremonts, gran professionista in buchi di bilancio che l’Emmenthal farebbe carte false pur di assumerlo: “Io in Svizzera non ci voglio andare. A me il formaggio, a differenza di Topo Gigio, non piace. Voglio andare a Corfù perché pare che a Kerkyra, la capitale, ci sia bisogno di uno che sappia far quadrare i conti”.
Il primo ministro greco George Papandreou, appena appreso che il Tremonts arde dal desiderio di sbarcare nell’isola, ha imposto a Topo Gigio di lasciarlo a casa: “Abbiamo già i nostri guai. Un Micuzzo Tremonts per noi sarebbe la fine. Ho già dato disposizioni alla nostra Marina militare di sparare a vista a chiunque, anche vagamente, assomigli a Micuzzo Tremonts”.
Ma ecco, come al solito, un stralcio della tarantella creata per l’occasione da quel genio di Catàvur: “PARTO COL PIANTO NEL CUOR”.
So che non ti rivedrò mai più
Or che parto per Corfù
Noi che siam stati calunniati
Non tornerò mai a Cariati
Dove ai cittadini ho fatto il mazzo
Pur essendo artista da strapazzo
Che gran dolore alalain
Mi mancherà pure il Ponte on line.