Malasanità, denunzia di un cittadino su come si amministra la sanità all’ospedale Ferrari di Castrovillari.
La nota è stata inviata al Governatore della Calabria Scopelliti e al consigliere regionale Giunluca Gallo
Riceviamo e pubblichiamo –
Cassano - "Egregio Presidente Scopelliti, sono un cittadino calabrese, volontario di un'associazione di promozione sociale. Le scrivo questa e-mail aperta per raccontarLe un’ulteriore vicenda di mala-sanità: da circa due anni (luglio 2009), un giovane del mio paese, in seguito ad un incidente motociclistico, veniva ricoverato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Ferrari di Castrovillari, dove allo stesso venivano prestate le prime cure.
Dopo qualche settimana questo giovane si è sottoposto a risonanza magnetica presso il Biocontrol di Cosenza, dalla quale emergeva una grave lesione del menisco. Ritornato per la visita di controllo all’ambulatorio di Ortopedia dell’Ospedale Ferrari di Castrovillari, allo stesso veniva consigliato, da parte dei medici, un ricovero presso la struttura castrovillarese per un’artroscopia. Questo succedeva nel mese di Dicembre 2009, allorquando questo ragazzo, con ricetta del medico curante, chiedeva il ricovero consigliato nell’ ambulatorio di Ortopedia dell’Ospedale Ferrari di Castrovillari.
Bene, a distanza di circa un anno, non siamo riusciti ad ottenere l’ambito ricovero,nonostante le numerose sollecitazioni e le visite periodiche alle quali si è sottoposto il paziente, fin quanto nella giornata di oggi (10 novembre 2010) la verità è emersa tutta quanta, per giunta dalla bocca di un “medico”: CHI VUOLE IL RICOVERO PRESSO L’OSPEDALE DI CASTROVILLARI, DEVE PRIMA RECARSI A VISITA (PRIVATA) DAL MEDICO ORTOPEDICO. In poche parole, come Lei avrà già intuito, bisognerebbe prima fare una visita privata (dal costo di 100/150 euro) per poi ottenere la “grazia” del ricovero nella struttura pubblica.
Mi chiedo: come è possibile che succeda tutto questo, per giunta con tanta sfacciataggine? Sbaglio o la sanità oltre che essere un diritto è anche una “cosa pubblica”? Rendiamoci conto che stiamo compromettendo il futuro di un giovane operaio calabrese, al quale le gambe servono non solo per recarsi a votare ma anche e soprattutto per lavorare e poter sopportare il peso della fatica che gli consente di mantenere la sua famiglia in maniera dignitosa. Mi auguro che la Sua intelligenza faccia in modo che certi fatti non accadano più, è inutile continuare a chiudere gli ospedali se poi ci troviamo di fronte certi baroni che per farti godere di un diritto ti chiedono in cambio 100 euro. Tutto questo deve finire, per il bene e la salute dei calabresi ai quali spetta il diritto alla salute e soprattutto l’uguaglianza nell’erogazione del servizio pubblico".
Con osservanza,
P. C.