CUDA (DS) DIFENDE LA GESTIONE MONTESANTO E CRITICA ALCUNE SCELTE DELL’ESECUTIVO ARCUDI. MA RESTA IN MAGGIORNZA
Colpi di scena ed inattesi “fuori onda” nell’ultimo consiglio comunale di Cariati, martedì scorso. Un vivace dibattito, potremmo dire “triangolare”, ha coinvolto nel bel mezzo dell’assemblea i due consiglieri di maggioranza Enrico Cuda (DS) ed Antonio De Nardo (PPI) da una parte, ed il sindaco Domenico Arcudi dall’altra. Prendendo la parola, il capogruppo DS Cuda difende, a spada tratta, la gestione e la scelte di bilancio effettuate durante l’Amministrazione Montesanto; esprime poi delle aperte critiche ad alcune scelte dell’attuale maggioranza; alla fine consegna una memoria al segretario comunale Cataldo De Nardo. Il sindaco Arcudi, intervenendo subito dopo, prima dice di “non aver capito l’intervento del capogruppo DS”; poi lo richiama –diciamo così- alla disciplina di maggioranza. “Prima d’intervenire in consiglio in questi termini –ha affermato, infatti, il sindaco rivolgendosi a Cuda- sarebbe stato doveroso parlarne nelle apposite riunioni di maggioranza”. A seguire, prende la parola il consigliere del PPI, Antonio De Nardo. Questi, prima dice di condividere il “giusto intervento” di Cuda; poi risponde per le rime al sindaco Arcudi. “Non è consentito al sindaco –ha detto De Nardo- alzarsi ed affermare di non condividere l’intervento del consigliere Cuda. Ma forse il sindaco ha frainteso”. Insomma, un curioso battibecco. Nulla di grave per la maggioranza, rimasta tale e quale, stabile e compatta. Soprattutto nel voto, espresso in modo coerente ed unitario, a favore del bilancio. Eppure, a parte i toni altalenanti ma sempre civili, qualcosa di insolito è stato registrato. Che cosa ha detto Cuda? Il capogruppo DS esordisce con un’attestazione di plauso verso il lavoro svolto, “con professionalità” dall’assessore al bilancio Talarico. “Non vorrei essere nei suoi panni –ha detto Cuda- visto il momento oggettivamente molto difficile”. Quindi una premessa quasi ovvia –si direbbe- ma che appare, subito, come la punta di un iceberg. “Appartengo a questa maggioranza; seppure con delle possibili valutazioni critiche su singoli aspetti e metodi –spiega Enrico Cuda- faccio sempre parte di questa maggioranza”. Ma! E sì, c’è un “ma”. Ed è presto svelato il nascosto “j’accuse” del capogruppo DS. “Mi dissocio –ha affermato a voce sostenuta- da chi ha sostenuto, forse in riunioni della maggioranza, che l’attuale ammanco di cassa è attribuibile alla precedente amministrazione”. E giù la prima pietra. “Altro che debiti creati ed accumulati durante la gestione Montesanto, allorquando ero assessore al bilancio! Al contrario –spiega Cuda- molto responsabilmente abbiamo onorato dei debiti precedenti e quindi, all’epoca, da noi soltanto ereditati”. E Cuda snocciola una puntigliosa e precisa elencazione di dati, numeri ed episodi. Il riferimento esplicito è fatto ad alcune considerevoli situazioni debitorie in capo al Comune, lasciate aperte dall’amministrazione di Cataldo De Nardo, prima dell’elezione di Damiano Montesanto. “Facemmo il nostro dovere –ha continuato Cuda- ed oggi ognuno deve riconoscere le proprie responsabilità”. Consegna quindi agli atti la sua memoria e poi soggiunge: “Spero di essere stato abbastanza chiaro; altrimenti ricorrerò, se necessario, ad un manifesto pubblico. E se l’amministrazione ha elementi diversi da quelli riportati nella mia memoria, lo dichiari”. E continua. “Sfido chiunque a dimostrare che negli anni nei quali ero assessore al bilancio ci siano mai stati atti attribuibili, in un qualche modo, alla mia persona, alla mia famiglia o a miei amici”. Passa poi al setaccio alcune scelte dell’esecutivo. Afferma di non aver condiviso le modalità per l’affidamento dell’incarico alla società di accertamento dei tributi. Perché? “E’ stata sorpassata e mortificata –ha detto- la legittimità del consiglio”. E non è tutto. “Non c’era bisogno, in questa situazione deficitaria, delle collaborazioni esterne”. Il motivo? Cuda lo spiega così: “Ad una pari pressione fiscale deve corrispondere una pari riduzione di spesa”. Questo, infine, il commento di Baratta, consigliere di opposizione (CDA): “Condivido l’intervento di Cuda. E’ la prima volta –ha concluso- che ascolto interventi critici dalla maggioranza alla stessa maggioranza”