Giallo Russo: mandata una lettera anonima al padre del ragazzo con alcune rivelazioni importanti






Viviana Rizzo CARIATI – Ancora irrisolto il giallo di Pinuccio Russo, morto in modo tragico la notte di Capodanno. Sono passati 18 giorni da quel maledetto incidente e non si muove ancora una foglia. Gli inquirenti tacciono, non fanno trapelare nulla, si sa solo che sono stati sentiti alcuni testimoni, ma niente se da queste testimonianze è emerso qualcosa di importante ai fini delle indagini o se qualche testimone ha fornito qualche indizio che può portare alla scoperta della verità. Mentre si è in attesa di nuovi sviluppi, ai familiari, (la notizia è trapelata solo ieri), è arrivata una lettera anonima nella quale si dicono fatti sconvolgenti. "Pochi giorni dopo la morte di Pinuccio - ci ha dichiarato il padre, Giovanni Russo – mi è pervenuta una lettera anonima, nella quale si leggeva che ad uccidere mio figlio era stato un gippone che lo aveva travolto e trascinato sulla strada per oltre 30 metri. La lettera – aggiunge ancora il papà del giovane ragazzo – diceva ancora che a guidare la macchina era un giovane con altri due occupanti. Ovviamente, dell’arrivo di questa lettera ho informato i miei legali. La lettera è stata acquisita dal magistrato competente che conduce le indagini. Certo – continua Giovanni Russo – sarei stato più contento che la lettera fosse stata firmata perché avrebbe avuto più credito e certamente ci avrebbe aiutato a scoprire la verità. Non vorrei che a mandarci la lettera fosse stato qualche maniaco. Naturalmente sono circostanze importanti che vanno valutate e soppesate con la giusta considerazione. A questo signore che ci ha inviato la lettera – conclude Giovanni Russo – chiedo di materializzarsi facendosi vivo per raccontare quanto ha visto quella notte. Noi non vogliamo accusare nessuno, sappiamo che chi ha ucciso Pinuccio, potrebbe averlo fatto per errore e, mi auguro, non con intenzionalità, per cui se questa persona ha una coscienza esca allo scoperto e dica la verità". L’autore della lettera potrebbe aver assistito all’incidente o potrebbe essere l’autista di qualche macchina che ha incrociato, nel momento dell’incidente, la macchina che avrebbe investito il ragazzo. Ma le novità non finiscono solo nella lettera, pare, afferma qualcuno, che al padre del ragazzo sono arrivate delle telefonate o dei messaggi che danno particolari e che portano a pensare sempre di più che si è trattato di un incidente causato da un auto pirata. Del resto le circostanze e gli elementi che portano a pensare che ad uccidere Pinuccio ci sono tutte. Intanto è emerso un altro particolare al quale prima, forse, nessuno aveva dato peso. Il ragazzo portava gli occhiali, ebbene quando fu portato all’ospedale non aveva gli occhiali, sono stati cercati sul luogo dell’incidente e non si trovavano. A distanza di due giorni, la sorella Maria Rosa, è ritornata sul posto dell’incidente, non sappiamo se qualcuno ha avvertito la famiglia, e la ragazza ha trovato gli occhiali. "Anche questo particolare – ci ha detto Giovanni Russo – è un mistero, prima gli occhiali non ci sono, poi si trovano, perché?". Sono fatti inquietanti che arricchiscono questo giallo e che lo rendono sempre più misterioso. Se a tutto questo si aggiunge che il casco del ragazzo non presenta alcuna macchia di sangue, ma ha una spaccatura e alcuni graffi, che il suo corpo si trova nella carreggiata opposta al suo senso di marcia ed indietro di 30 metri da dove è stata trovata la moto, che un tacco della scarpa si trovava lontano dal corpo, che l’autopsia ha accertato che gli organi del corpo del ragazzo hanno subito danni gravi causati da un fortissimo impatto, tutto porta a credere che non passa trattarsi di una semplice caduta da un motorino.


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