Alcune testimonianze proverebbero la tesi che ad uccidere Pinuccio sia stata un'auto pirata
CARIATI – Man mano che passano i giorni aumenta la convinzione nell’opinione pubblica che, il giovane liceale quindicenne Giuseppe Russo, morto il giorno di Capodanno sulla SS 106 a Cariati marina, sia stato ucciso da un auto pirata. Questa sicurezza da parte dell’opinione pubblica è sostenuta da una serie di nuovi fatti che emergono giorno per giorno e tutto lascia pensare che Pinuccio sia stato travolto da un auto. Significativa la testimonianza di un giovane arrivato sul luogo dell’incidente appena qualche minuto dopo l’accaduto. "Prima di me – ci ha raccontato P.C. – sul posto ho trovato altre persone, e tre auto, due ferme appena qualche metro prima del corpo del ragazzo, ed un’altra appena dopo quasi a protezione del corpo con i lampeggianti, mentre un ragazzo si è messo in mezzo alla strada a fermare le macchine in transito per evitare che qualche mezzo potesse investire il ragazzo steso sull’asfalto. Io ho sorpassato tutte le macchine e sono sceso e mi sono portato vicino al ragazzo. Mi sembrava ancora vivo, ho cercato di chiamarlo, poi mi sono accorto che sotto la testa c’era un’enorme pozza di sangue. Mi sono messo a gridare a quanti erano li, chiamate il 118 il ragazzo sta morendo. Mi sono rimesso in macchina e sono andato all’ospedale a chiamare l’ambulanza. Mentre io arrivavo l’ambulanza usciva. Ritornato sul posto ho trovato anche i carabinieri che intanto erano arrivati. Il ragazzo, ormai privo di vita è stato messo sull’ambulanza e portato all’ospedale". Un racconto drammatico quello di P.C. che con le lacrime agli occhi ci ha confessato, "Io lo conoscevo bene ma, conciato com'era non mi ero accorto che si trattava di Pinuccio. Il suo corpo - conclude il suo racconto P.C. – era chiaro che era stato sballottato tant’è che i vestiti erano tutti strappati ed il suo pantalone aperto lasciava trasparire le mutande, così pure il suo giubbotto e quanto aveva sotto". Inoltre, abbiamo appreso un’altra notizia importante che conferma la tesi dell’auto pirata. Uno degli infermieri che ha partecipato a ricomporre il corpo del ragazzo prima di essere restituito ai familiari, sostiene che la regione inguinale destra del ragazzo, era come staccata, non per un taglio netto, bensì lacerata come da ferita a strappo e non solo in quel punto. Intanto le indagini proseguono a ritmo serrato. I carabinieri di Cariati, diretti dal maresciallo D’Antoni, sono alla affannosa ricerca di indizi per ricostruire gli ultimi istanti del ragazzo e di individuare le persone testimoni dell’incidente che transitavano sulla SS 106. In questi giorni, molti cittadini sono stati interrogati dalle forze dell’ordine, forse l’unico ancora che manca all’appello è il presunto pirata che potrebbe avere investito Giuseppe Russo.