Come nasce l'opera musicale "Bastimenti". Intervista a Cataldo Perri autore dell'opera il suo rapporto con l'Argentina
Viviana Rizzo - CARIATI - Fotografie di uomini vestiti a festa, la cravatta come status simbol, il visosorridente come a voler rassicurare i parenti di una raggiunta agiatezza sociale, oppure occhi malinconici e tristi di chi non ce l'ha fatta e non riesce a superare il trauma dell'emigrazione. Quante di queste foto, impolverate dal tempo, vi sono nelle case di Calabria, terra che ha pagato un altissimo prezzo per il fenomeno migratorio. "A questo esercito muto e a volte dolente appartiene anche la foto di mio nonno che ho recuperato in un vecchio cassetto di mia madre – ci ha detto il dr. Cataldo Perri, musicista ed autore dell’opera "Bastimenti". "Era partito nel 1924 per l'Argentina, pieno di sogni e di speranze, portandosi oltre le sue colonne d'Erede i brandelli della sua famiglia, avendo solo la certezza della sua tenacia e della forza delle sue braccia. Ha scritto a mia nonna per dieci anni ed è riuscito a mandare un po' di soldi per "cacciarsi i debiti", poi più' nulla, tranne le notizie frammentarie che portavano i compaesani di ritorno e non erano buone notizie, i meandri della vita di Buenos Aires e il destino incerto degli emigranti avevano avviluppato la sua vita in un vortice di perdizione. Mia nonna, - continua Perri - nel delirio della sua confusione senile, invocava sempre il ritorno del suo uomo, aveva addirittura scritto ad ÈVA PERON, fidando nella complicità fra donne, per aiutare il suo Michele in difficoltà per farlo tornare a casa. La figura di questo nonno mai conosciuto è sempre aleggiata nella mia famiglia avvolta in un alone di colpevolizzazione e di comprensione. Io ho voluto negli ultimi tempi fare un percorso quasi analitico, collezionando frammenti della sua vicenda umana. Mi hanno raccontato che faceva il falegname ed aveva una bellissima voce
di tenore, amava cantare ed io ho voluto immaginarlo alla ricerca del successo nel campo dell'arte e ambire magari ai palcoscenici dei grandi teatri, ma le briciole raccolte sulla sua vita mi hanno rivelato un uomo perdente che ormai vecchio e malato cantava si ma solo nelle occasioni di festa dei compaesani, matrimoni, battesimi e vino .tanto vino fino all'ultima spiaggia dell'etilismo". Questa personalissima ed intima vicenda familiare ha spinto Cataldo Perri, musicista, a
comporre una canzone dal titolo "ARGENTINA". Dalla canzone, che non può comprendere tutta la complessità di questa storia, è nata l'idea di fame uno spettacolo teatrale dal titolo "BASTIMENTI". Lo spettacolo è pensato con una parte musicale e una di prosa. L'associazione d'arte e cultura "II Grecale" di Cariati che ha allestito lo spettacolo, intende devolvere una parte dei proventi dell'opera ad iniziative di solidarietà per i nostri emigrati, specie in questo momento di drammatica crisi economico - politica che attanaglia l'Argentina, l'opera Bastimenti vuole essere da stimolo e da riflessione per ognuno di noi affinchè il legame coi nostri fratelli emigrati sia sempre più' forte.. Saranno istituite infatti delle borse di studio per i figli dei connazionali emigrati affinchè possano venire periodicamente in Calabria a conoscere la loro terra d'origine, la cultura e la musica popolare. L'obbiettivo ultimo di tale progetto è quello di portare la nostra storia e la nostra musica popolare fuori dagli ambiti regionali per darle tutta la dignità che merita al pari del flamenco spagnolo e del tango argentino. Con questo sforzo titanico si traccia un solco importante nei rapporti con i nostri emigranti che certamente ricordano più di quanto siano ricordati. " BASTIMENTI" è pertanto un viaggio nei profumi, nelle immagini enella musica di un’epoca e di una storia che ci appartiene troppo per essere rimossa o dimenticata.