Elezioni provinciali: il segretario del MPA chiama a responsabilità elettoralistiche l’amministrazione comunale per lo spostamento d’ufficio del suocero del candidato Nicola Filardo




CARIATI – Pasquale Loiacono - A Cariati, sede del collegio 7 per le elezioni provinciali, sarebbe stato ordito un complotto ai danni del candidato del Movimento per l’autonomia, Nicola Filardo.
Fantapolitica?
“Macché – s’infervora il coordinatore politico Fedele Longobucco – Siamo davvero dinanzi ad un sciacallaggio bello e buono che ha per protagonisti un assessore ed un consigliere comunale della maggioranza, candidati l’uno nel Pdl, l’altro coi socialisti. E se tanto mi da tanto, in questa sorta d’inciucio bipartisan, significa che i sostenitori di Oliverio e Gentile brigano per sabotare Orlandino Greco (l’aspirante presidente del Mpa, ndc)”.
Per certi inesplicabili intrecci che caratterizzano ogni competizione elettorale, investendo, inevitabilmente, anche i più collaudati “sistemi” di governo locale, ancorché “pasticciati”,
la congiura lamentata dal Longobucco trae origine da una disposizione di servizio emessa dal dirigente dell’area tecnica comunale, Giuseppe Minò, la quale stabilisce di assegnare un istruttore amministrativo dall’ufficio edilizio a quello di manutenzione.
Un trasferimento improvviso e mal digerito dal dipendente che, spiega Longobucco, “è il suocero del nostro candidato”.
La motivazione dello spostamento è determinata dalla necessità di “potenziare l’ufficio di manutenzione”, atteso che “i procedimenti amministrativi vengono attualmente espletati da una sola unità lavorativa”.
Ma non sarebbe proprio così: “Intanto – s’infervora Longobucco - il dipendente in questione è stato sollecitato a concludere comunque il lavoro già in corso, avvalorando il sospetto che questo mobbing sottile ha un solo, preciso e chiaro scopo. Perché altrimenti non si spiega come mai negli ultimi tempi, proprio l’ufficio edilizio è stato rinforzato con l’assunzione di un collaboratore esterno, vista la mole di lavoro incredibile che il dipendente rimosso ha sempre trattato con estrema celerità da oltre 30 anni. Adesso i cittadini dovranno aspettare mesi e mesi per avere precise risposte alle loro istanze, ed il suocero del nostro candidato, addirittura più volte richiamato per eccesso di zelo e disponibilità nei confronti degli utenti, dovrà vedersela con un lavoro del tutto nuovo”.
Insomma, avere un congiunto “che decide di impegnarsi in politica è una colpa da scontare subito e con rigore. Ma per l’esecutivo civico tutto rientra nella normalità, anche l’esercizio continuo di cancellare la libertà di pensiero ed espressione. E poi la chiamano democrazia”.

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