COMPLIMENTI DEL PONTE-ONLINE PER LA BANDIERA BLU 2009 ASSEGNATA A CARIATI RICONOSCIMENTO PER RILANCIARE IL TURISMO…………..SPERIAMO BENE!!!!
CARIATI - Sono esattamente vent’anni che puntualmente, a ridosso della stagione estiva, sentiamo parlare delle cosiddette “Bandiere Blu”, vale a dire i contrassegni che certificano la qualità delle acque di balneazione delle località costiere e consacrano queste ultime, quindi, agli onori delle cronache. O, al contrario, all’inferno dell’ignominia qualora ricevano meno bandiere rispetto all’anno precedente o non ne ricevano affatto.
Il nostro amato paese si è guadagnato il prestigioso riconoscimento – edizione 2009 – e, tra l’euforia degli amministratori, entusiasti alla notizia, si prepara a confermare con i fatti tale titolo agli occhi dei suoi stessi cittadini e dei turisti che l’affolleranno nei prossimi mesi.
Era il 1987 quando la Bandiera Blu veniva inventata dalla FEE, “Foundation for Environmental Education”, cioè “Fondazione per l’Educazione Ambientale”, vale a dire un’organizzazione ambientale privata. In questi anni, quindi, la FEE è riuscita ad imporsi brillantemente dal punto di vista comunicativo, e non vi è oggi nessuno che non abbia sentito parlare, almeno una volta, delle “bandiere blu”; così come non vi è amministratore, albergatore, ambientalista o giornalista locale che non abbia gioito o si sia rammaricato per l’assegnazione o la perdita delle stesse nella propria località di riferimento.
Ebbene, se ci siamo compiaciuti o ci siamo dispiaciuti per la classifica delle “Bandiere Blu”, abbiamo semplicemente sbagliato. Perché le “Bandiere Blu”, in realtà, non rispecchiano la vera situazione di una località marina.
Lo ha scoperto Stefano Salvi, ex inviato di “Striscia la notizia”, che sul suo sito Internet “Si Salvi chi può” (www.sisalvichipuo.it) ha riversato un servizio televisivo a puntate, da lui realizzato, con il quale svela il meccanismo di assegnazione del riconoscimento.
In pratica la diramazione italiana della FEE non effettua alcun sopralluogo, alcuna analisi, alcuna ricognizione. Niente. Semplicemente, ogni anno viene inviato, alle amministrazioni comunali delle principali località costiere italiane, un questionario cartaceo, nel quale si domandano informazioni e notizie sulla qualità delle acque, sui servizi ai bagnanti, sulla raccolta dei rifiuti e, insomma, vengono chieste delucidazioni su tutti quei parametri che contribuiscono a qualificare una località turistica.
E Cariati sembra avere più ombre che luci in merito ai criteri utilizzati per l’assegnazione del riconoscimento!
Sorge spontaneo domandarsi come sia conciliabile che nell'estate 2008 ci siano stati divieti di balneazione stabiliti dall'Arpacal e nel 2009 lo stesso mare ottenga una bandiera blu.
Occorre ricordare che la raccolta differenziata dei rifiuti è tale solo sulla carta, poiché il nostro Comune pur avendo già ottenuto il finanziamento per il servizio, non lo ha ancora utilizzato a dovere; e inoltre non dimenticheremo mai ciò che documentammo in località Fiumenicà – durante un nostro reportage di qualche mese fa – dove i rifiuti di amianto “scorrono” liberamente in mare da molto tempo.
Quindi, come spiega giustamente Stefano Salvi, per ottenere la “Bandiera Blu” basta che un’amministrazione municipale abbia un ufficio che compili bene il questionario, rimpinzandolo di belle notizie. Non fa niente se poi la realtà è ben diversa: tanto nessuno verrà mai a controllare.
In pratica siamo di fronte ad un’autocertificazione del Comune: basta compilare bene il questionario, riempiendolo di dati positivi, e rispedirlo indietro. La “Bandiera Blu” è assicurata.
Noi de “Il Ponte Online” crediamo che certi riconoscimenti siano utili senz'altro per incentivare la risorsa turismo, ma non devono rappresentare, specie se i presupposti per assegnarli non ci sono, un modo per adagiarsi sugli allori e uno strumento per ottenere consensi immeritati. Il turista è una risorsa per gli operatori del settore (e sicuramente a Cariati ce ne sono di altamente professionali) e i commercianti in genere, ma il cittadino qualunque non può illudersi di una cosa che non esiste!
Speriamo comunque che il nostro paese ci sorprenda ancora una volta, mostrando nella prossima estate 2009 un mare limpido, delle spiagge pulite e dei servizi – almeno quelli presenti – efficienti.